Il presidente del Club Amici dello Sport di Sacconago non ha dubbi: «Quella frase l’ho sentita bene - afferma perentorio Lelio Gallazzi - perché sabato stavo assistendo alla partita dei nostri Juniores a Marcallo con Casone e un loro giocatore ha rivolto pesanti insulti razzisti a un nostro atleta». Lo dice e lo sottoscrive. Anzi, l’ha messo nero su bianco «in una lettera che ho inviato alla Federcalcio perché, se l’arbitro non se n’è accorto perché si trovava distante dall’azione, in tanti abbiamo sentito benissimo quelle parole e non vogliamo che l’episodio passi sotto silenzio». Insomma, tensione alle stelle, colpi proibiti e soprattutto parole velenose - «chiamiamole pure razziste» - sarebbero volate nel pomeriggio di calcio giovanile, all’indirizzo di un diciassettenne originario del Senegal. «Purtroppo è capitato davvero - insiste Gallazzi - e non abbiamo nessuna paura nel renderlo pubblico, sperando che la Figc abbia il coraggio di approfondirla e prendere provvedimenti».
Tutto sarebbe avvenuto nella ripresa della partita disputata dai sinaghini sul campo della Marcallese, dopo che già nelle fasi precedenti i due giocatori erano stati protagonisti di confronti accesi, che avevano comportato l’ammonizione di entrambi. «Dopo varie provocazioni - riprende il massimo dirigente - c’è stato un contrasto e l’avversario ha scandito parole durissime verso il nostro giocatore. A quel punto ho invitato il nostro mister a sostituirlo prima che la situazione degenerasse, e visto che il giovane se l’è presa per il fatto di dover abbandonare la partita per colpe non sue, ho pure dovuto piantonarlo davanti allo spogliatoio per evitare che reagisse. Ma la faccenda non è finita, perché pretendo che il razzismo nello sport venga punito duramente. Di testimoni ne abbiamo tanti, a partire dai compagni di squadra. Siamo pronti a dare battaglia".