È polemica sul ritocco alle tariffe dei bus delle linee urbane che escono anche dal territorio cittadino (L, D e M che raggiungono Bisuschio, Azzate e Morosolo). La giunta ha infatti stabilito di alzare il prezzo (10 centesimi) perché, ha detto in sostanza l’assessore Fabio Binelli, «siamo stati costretti per evitare disparità e caos nell’utenza», visto che i bus extraurbani che viaggiano anche lungo le tratte toccate dai bus urbani che “escono” dal capoluogo, presentano biglietti con rincari. Da metà mese dovrebbe partire la modifica decisa dall’esecutivo di Palazzo Estense. Ma la spiegazione data dall’assessore Binelli, che in sostanza ritiene la Provincia responsabile dell’accaduto, non piace al consigliere provinciale alla partita Valerio Mariani.
«L’aumento delle tariffe per la Provincia è stato un obbligo dovuto ai tagli che Regione Lombardia anche quest’anno ha attuato al servizio del trasporto pubblico locale. Il Comune di Varese, avendo una propria società di servizio, non era obbligato ad attuare un aumento, che la Provincia ha dovuto applicare sulle tratte extraurbane. Infatti - prosegue Mariani - l’aumento del Comune di Varese di cui parla l’assessore Binelli è avvenuto un mese dopo il provvedimento adottato dall’amministrazione provinciale. Non nascondiamo le difficoltà che Villa Recalcati sta affrontando nel governare la questione del trasporto pubblico, ma non nascondiamo nemmeno che siamo impegnati a attuare una soluzione più efficiente ed efficace, attraverso la costituzione di un’unica agenzia per il trasporto pubblico».