Rancori e questioni tra parenti che si trascinano per lungo tempo, fino a quando, complice forse anche qualche bicchiere di troppo, la situazione esplode. E ora l’accusa per un sessantenne di nazionalità romena è pesantissima: tentato omicidio. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Varese poco dopo il fatto, nella notte tra domenica e lunedì. L’episodio è avvenuto intorno all’una a Lozza, in via Battisti, al confine con il territorio comunale di Varese.
Qui il presunto aggressore ha avuto un alterco con il cognato, connazionale di una decina d’anni più giovane e residente nello stesso edificio. In base alla ricostruzione degli inquirenti, coordinati nell’indagine dal pubblico ministero di turno Massimo Politi, alla base della violenta discussione ci sarebbero attriti che si trascinano da qualche tempo, forse addirittura una richiesta di denaro avanzata dall’uno nei confronti dell’altro. La situazione è degenerata e, al culmine della lite, il sessantenne sarebbe andato nel suo appartamento per recuperare un coltello da cucina con lama di circa trenta centimetri, e come una furia avrebbe fatto ritorno nell’abitazione del cognato.
A questo punto, sempre stando alla ricostruzione degli inquirenti, è cominciata la zuffa: il presunto aggressore ha sferrato alcuni fendenti all’indirizzo dell’altro, che ha cercato di difendersi come poteva, parando alcuni colpi ma altri no. E infatti le coltellate sono andate a segno sotto l’ascella sinistra e su un dito della mano, al quale è stato tranciato un tendine. In casa in quel momento si trovavano anche il figlio, un amico e la moglie della vittima che hanno lanciato l’allarme.
Sul posto si sono precipitati i militari del Nucleo operativo radiomobile, insieme con i sanitari del 118 e un’ambulanza.
I carabinieri hanno fatto scattare la caccia all’uomo, che si è conclusa poco dopo: il sessantenne è stato arrestato nei pressi dell’abitazione. Il ferito è stato invece trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale di Circolo, per essere sottoposto a tutte le cure del caso, tra cui un intervento chirurgico per tentare di ridurre i danni provocati dai fendenti. Ora si trova ricoverato in prognosi riservata.