Prima i telefoni che non funzionano, poi i dipendenti che vanno in pensione senza che il Ministero si prenda la briga di sostituirli. Adesso il fax, che dopo aver sputato migliaia di documenti ha finito il toner: poco male, in qualsiasi ufficio pubblico e privato, finito un toner se ne ordina un altro. Così hanno fatto anche i responsabili dell’ufficio del giudice di pace, per poi scoprire però che il toner richiesto non sarebbe stato consegnato fino alla fine del prossimo mese di gennaio.
Che fare? Come fa un ufficio giudiziario cui fanno capo 56 Comuni per un bacino di oltre 700mila utenti a restare senza fax per un mese e mezzo? Per fortuna alla fine a risolvere il problema ci hanno pensato gli avvocati, che messo mano al portafoglio tramite il loro sindacato hanno fatto una colletta per acquistare un paio di toner e rimettere così la segreteria nelle condizioni di lavorare. Un dettaglio. L’impianto della riforma della geografia giudiziaria varato dal Governo di Mario Monti non ne risulterà certo scosso. Ma quanto accaduto nei giorni scorsi negli uffici dell’ex tribunale di via Milano è sintomo di difficoltà che invece di risolversi diventano sempre più gravi, e che negli ultimi due mesi hanno già portato più volte l’ufficio del giudice di pace sull’orlo del collasso. In un modo o nell’altro grazie alla buona volontà del personale fino a ora la macchina non ha mai smesso di funzionare, ma per rischiare la paralisi basta davvero un’inezia. Come appunto una cartuccia del toner che si esaurisce.
Servizio completo sulla Prealpina di giovedì 17 dicembre.