La dirigente dell’Isiss Daverio-Casula, Nicoletta Pizzato, scrive di «scuola poco amalgamata» e della necessità di creare «una identità comune» dopo le successive fasi di accorpamento di tre istituti in uno (Geometri, Ragionieri, Periti Aziendali) avvenuta nel breve volgere d’una dozzina d’anni. Nobile intento, certo dettato dalla sincera preoccupazione di eliminare vecchi campanilismi e di procedere, per così dire, a ranghi compatti. Per questo motivo ha pensato di cambiare nome alla sua scuola, coinvolgendo in un concorso (scadenza 31 dicembre) i 1300 studenti che la compongono. Di certo la preside non immaginava che una iniziativa così “innocente” potesse sollevare un tale polverone, destinato per altro ad incrementare dopo l’annunciata conferenza stampa di sabato 19 dicembre convocata dal “fronte del no.” Fronte che pare ingrossare di giorno in giorno.
Ampio servizio sulla Prealpina di venerdì 18 dicembre.