Quantcast
Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
Viewing all articles
Browse latest Browse all 31139

«Ora restate con noi»

$
0
0

«Ora restate con noi»

Un caso nazionale e locale insieme: l’intricata vicenda di Veneto Banca tocca da vicino i territori fra Varesotto e VCO, dove lavorano 389 dipendenti, dislocati in 42 filiali. Nella provincia di Varese le sedi sono 12, mentre a Verbania sono 23.

Sabato 20 dicembre, l’istituto di credito trevigiano ha vissuto il suo giorno della verità, con l’ormai famosa assemblea dei soci che ha decretato il passaggio della popolare in Spa e l’aumento di capitale. Un voto bulgaro, pari al 97%, per dire sì alla trasformazione in società per azioni e cercare di scongiurare il rischio di commissariamento. I piccoli risparmiatori, soprattutto quelli che hanno perso il loro tesoretto vedendo svalutate le azioni, sperano che il nuovo corso rappresenti la possibilità di recuperare serenità. «Ci sono tutti i miei soldi, non voglio che la banca vada in fallimento», diceva proprio durante il D-Day una socia. Il prossimo passo, in primavera, sarà lo sbarco in Borsa. Il presidente Pierluigi Bolla ha ribadito la volontà di perseguire, con un team di legali, l’individuazione degli eventuali elementi utili a promuovere un’azione di responsabilità verso «alcuni dirigenti», possibili responsabili della «mala gestio del passato».

Ma che cosa cambia per i risparmiatori dopo il passaggio a Spa e il sì all’aumento di capitale?

Lo spiega il direttore Gian Luigi Buson, responsabile della Direzione Territoriale Vco-Varese.

«Il passaggio alla Spa e l’aumento di capitale, approvati dall’assemblea, sono fondamentali per attuare il Piano Industriale 2015-2020 del Gruppo Veneto Banca. L’obiettivo fondamentale del Piano è di definire un percorso che consenta al Gruppo di tornare a essere protagonista della ripresa economica, sociale e culturale, dei territori in cui opera e di tornare a generare valore per gli azionisti. La trasformazione in Spa aprirà certamente nuove possibilità e di questo dobbiamo essere consapevoli tutti quanti».

Ci sono state polemiche da parte dei piccoli investitori, preoccupati dopo aver perso i risparmi di una vita: potranno recuperare il “tesoretto” dopo la ritrovata unità?

«La quotazione in Borsa consentirà ai Soci di valutare quotidianamente cosa il mercato pensa di Veneto Banca. Il mio consiglio ai piccoli investitori è quello di partecipare all’aumento di capitale: non diluire la propria partecipazione all’interno della compagine sociale e mediare tra il prezzo di acquisto e il prezzo di quotazione. Così facendo, gli azionisti Veneto Banca non si priveranno della possibilità di crescita che il titolo Veneto Banca incorporerà una volta quotata: i dividendi in caso di prospettiva stand alone (ndr, restando da soli senza aggregazioni), le sinergie in caso di processi di integrazione. Partiremo comunque da multipli bassi, la possibilità quindi di veder rivalutato il titolo è tutt’altro che remota».

Anche la politica locale si è interessata al caso Veneto Banca, chiedendo di tutelare le famiglie coinvolte. Con questo nuovo corso le richieste delle istituzioni trovano una risposta?

«Il presidente Bolla ha recentemente annunciato che si sta studiano i tecnicismi per predisporre un fondo di solidarietà per gli azionisti in difficoltà. Un fondo limpido, senza favoritismi, alimentato con finanziamenti periodici e gestito da una direzione esterna rispetto alla Banca».

Il clima si era fatto infuocato nei giorni a ridosso dell’assemblea per quel pensiero fisso dei piccoli correntisti falcidiati dalla svalutazione delle azioni, passate da un valore di circa 40 euro a 7 euro. La speranza è che con la quotazione in Borsa prevista per la prossima primavera recuperino valore, anche se qualcuno si è fatto prendere dall’ansia più di altri: ha fatto scalpore l’atto di un 35enne che per recuperare i suoi soldi lunedì scorso ha addirittura dato vita a una rapina improvvisata nella sede di Castelfranco Veneto, a Treviso. Un atto dettato dalla disperazione, seguito dal pentimento, dalla condanna a venti mesi, subito sospesa. L’uomo era entrato in uno sportello di Veneto Banca della sua città e, dopo aver chiesto invano la liquidazione delle sue azioni dell’istituto, si era impossessato con la forza di 7.300 euro, compiendo di fatto una rapina. Voleva riprendersi i suoi soldi. Oggi la speranza è che il nuovo corso rassereni gli animi e tuteli i risparmiatori di ieri e di domani.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 31139

Trending Articles