Burqa e niqab vietati dal primo giorno del 2016 negli ospedali e negli uffici pubblici della Lombardia. La Regione aveva deliberato il provvedimento all’inizio del mese scorso, annunciandone l’entrata in vigore in tempi rapidi. E Roberto Maroni, tra i tweet di Capodanno, ha pubblicato il cartello che dal giorno successivo (venerdì 1 appunto) avrebbe dovuto comparire agli ingressi delle strutture sanitarie: le immagini di un casco da motociclista, di un velo integrale islamico e di un copricapo che lascia scoperti solo gli occhi inseriti in segnali con la sbarra; e sotto la scritta, tradotta anche in inglese, francese e arabo, che «per ragioni di sicurezza è vietato l’ingresso con volto coperto». Dal primo gennaio. Ma negli ospedali varesini - Circolo e Del Ponte - i cartelli non si sono visti. Arriveranno, forse, a breve. Pare che i cartelli, da appendere agli ingressi, siano stati distribuiti agli ospedali lombardi tre giorni fa. Al di là delle polemiche, ecco il commento dell’assessore regionale al Territorio, Viviana Beccalossi: «Bene, anzi benissimo, i cartelli che avvisano i cittadini sul divieto d’accesso a chi indossa un casco, un passamontagna o un burqa, ma ora vigiliamo che questa disposizione venga applicata, senza “se” e senza “ma”. Quindi, se davvero vogliamo che questo provvedimento produca gli effetti sperati, il personale preposto al controllo applichi fin dai prossimi giorni con il massimo rigore quanto previsto dalle nuove misure di sicurezza».
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