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Quaranta migranti a Caravate

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Quaranta migranti a Caravate

Quaranta migranti ospiti in paese: è l’annuncio dato dalla Caritas diocesana di Como, nella persona del suo direttore, il diacono Roberto Bernasconi, in una lettera ai fedeli del vicariato di Cittiglio. Progetto «Nato da una richiesta di impegno fatta dalla Prefettura di Varese a cui ha risposto in modo positivo Caritas Diocesana e che si concretizza sul vostro territorio attraverso la cooperativa Agrisol». Nella struttura di Villa Letizia saranno ospitati una quarantina di giovani, di età compresa tra i diciotto e i trent’anni, tutti provenienti dai Paesi dell’Africa subsahariana, da cui sono fuggiti per motivi economici.

«In quei Paesi - annota Bernasconi - anche a causa di politiche sbagliate del mondo cosiddetto civilizzato, si sta morendo letteralmente di fame. Alcuni di loro, oltre alla famiglia di origine, hanno lasciato in patria moglie e figli; vivono un rapporto con la fede molto intenso. Non tutti sono musulmani: circa il 50 per cento è cristiano e per i cristiani è difficile fare distinzione tra chiesa ufficiale e sette protestanti».

Nel documento Bernasconi specifica il ruolo che dovrà avere la comunità: non quello economico in quanto «non servono soldi, vestiti, generi alimentari. Per il loro mantenimento c’è una diaria giornaliera che lo Stato dà all’ente gestore di 34 euro, che serve per soddisfare tutta una serie di servizi. Servono degli operatori che in modo continuativo e professionale accompagnino queste persone per far sì che la loro permanenza nella struttura non sia passiva, ma possa diventare possibilità di riscatto. Alla comunità è richiesta una cura nei rapporti con i migranti, una condivisione di vita che diventi costruttiva per entrambe le parti.


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