Senza perdere tempo, ma con giudizio. Potrebbe essere questa la sintesi del programma di lavoro di Giuseppe Brazzoli, direttore generale della nuova Asst della Valle Olona, nata dalle ceneri delle aziende ospedaliere di Busto Arsizio e Gallarate in scia alla riforma sanitaria regionale. Accanto a lui la squadra di direttori che si è scelto per attuare la riforma: Caterina Tridico, direttore sanitario; Enzo Brusini, direttore sociosanitario; Marco Passaretta, direttore amministrativo. «Professionisti
preparati e seri - ha detto il dg - capaci di relazionarsi con gli altri e dotati di grande umanità».
La nuova Asst avrà competenza su metà provincia di Varese, per una popolazione di poco inferiore ai 500mila abitanti. Con la riforma accorpa l’ex azienda Sant’Antonio Abate di Gallarate con i suoi tre ospedali (Gallarate, Somma e Angera), mantiene nella sua orbita, oltre a Busto, il nosocomio di Saronno ma cede all’Asst di Varese l’ospedale di Tradate. Più di 4mila i dipendenti.
Proprio il Sant’Antonio Abate sarà un nodo fondamentale. Gallarate teme di vivere una sorta di conquista. «Non esiste alcuna fagocitosi», rassicura Brazzoli. «Non esiste una campagna militare di qualcuno contro qualcun altro. Certo, ci sono situazioni che andranno ridiscusse, ma in piena collaborazione e senza creare diseguaglianze. Per gli utenti non cambierà nulla, se non in meglio».