Se la buona notizia del visto apposto dalla Corte dei conti alla delibera del Cipe che autorizza il conferimento, nelle aree individuate delle ex cave Rainer di Arcisate e Femar di Viggiù, del materiale risultante dagli scavi per la realizzazione della ferrovia Arcisate-Stabio era arrivata a Natale, ora l’Epifania ha portato quella della pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 4 gennaio, passaggio formale ma di fondamentale importanza per consentire la prosecuzione dei lavori a pieno regime.
«Si mette così nero su bianco l’impegno del governo, chiudendo una lunga storia fatta di ritardi e disagi per i cittadini», dice Maria Chiara Gadda, parlamentare del Partito Democratico che ha seguito questa vicenda e tenuto i contatti con l’esecutivo.
Gadda prosegue: «Il Governo è intervenuto in modo decisivo per uscire dallo stallo in cui era finita l’opera ed ha aggiunto ulteriori risorse, 38 milioni di euro, affinché si possa arrivare al completamento della linea ferroviaria Arcisate-Stabio, infrastruttura strategica per il territorio varesino che sarà collegato alle direttrici europee. Il cronoprogramma prevede la conclusione dei lavori per le opere civili affidate all’impresa Salcef, di posa dell’armamento e dei sistemi di trazione elettrica in tempo utile a consentire l’attivazione della linea entro il 2017. Le visite compiute lo scorso anno dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio e dai sottosegretari Umberto Del Basso De Caro e Luca Lotti hanno dimostrato quanto la provincia di Varese e la linea Arcisate-Stabio fossero tra le priorità del governo Renzi. L’Esecutivo, nella relazione tecnica, ha dato risposta a tutti i rilievi della Corte dei conti e si è trovata una soluzione alla questione della collocazione delle terre e rocce risultanti dagli scavi».