Quantcast
Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
Viewing all articles
Browse latest Browse all 31139

L’invasione dei questuanti

$
0
0

L’invasione dei questuanti

C’è addirittura chi ha scritto alla polizia locale stendendo una mappatura precisa di dove si possono incontrare i professionisti della questua: in piazza Santa Maria sul lato della gelateria, in piazza San Giovanni davanti alla gioielleria o il centro Tim, oppure fuori da Colombo o dell’Upim in via Milano, ripresentandosi inoltre in zona fontana alla Benetton, senza disdegnare di avventurarsi nei paraggi del municipio, in via Fratelli d’Italia.

Il dato ormai incontrovertibile è che ogni giorno, in pieno centro, avviene l’invasione dei questuanti, soprattutto africani, neppure disagiati all’apparenza, pronti però a chiedere l’elemosina a ogni passante. Arrivano in gruppo e si dividono il territorio, in modo da presidiare capillarmente tutta la zona pedonale. Chiedono, insistono, pretendono. E si aggiungono ai nomadi che, di tanto in tanto, fanno capolino sotto i portici, così come ai nordafricani che pattugliano le aree di parcheggio, ancor più i parcometri.

Il fenomeno è in costante crescita e non sono servite le segnalazioni e le lamentele susseguitesi nei mesi. Non serve neppure l’azione svolta dai vigili che - da quando sono dotati di un regolamento che serve a punire la richiesta di soldi quando è talmente insistente da diventare un problema - hanno staccato 150 verbali nell’ultimo anno. Tant’è che il comandante della polizia locale Claudio Vegetti, al cittadino che ha sottoposto la questione e lamentato la presunta ed eccessiva tolleranza degli uomini in divisa, ha sventolato questo significativo numero «in merito al disagio di cui il Comune è a conoscenza e che si continua a contrastare con enorme attenzione».

Ma, appunto, anche queste multe erogate a chi importuna i passanti, oppure a chi li intimorisce psicologicamente facendo presagire possibili problemi al mezzo posteggiato se non si paga questo paradossale servizio di custodia, sembra avere un effetto limitatissimo, se non nullo, per porre finire allo strazio delle implorazioni di aiuto.

Anzi, queste sanzioni nessuno le paga mai, avendo la quasi certezza di farla franca, considerando al massimo l’intervento degli agenti come un fastidio che interrompe la propria caccia al denaro.

Tant’è che la presenza di stranieri che richiedono un obolo continua ad aumentare, al punto che in una semplice passeggiata in via Milano si rischia di essere fermati anche quattro o cinque volte. Mentre pure ai semafori più trafficati - dove i vigili possono punire la pericolosa occupazione della carreggiata viabilistica - la solfa si ripete quotidianamente, giorni festivi compresi.

Sul tema la Lega ha fatto mille battaglie. L’ex consigliere comunale Adriano Unfer fece anche un test con La Prealpina scandito da richieste e anche da battibecchi continui con i questuanti. Al punto che, almeno a livello regolamentare, qualcosa è stato fatto. Ma le azioni sono inefficaci di fronte a quest’orda di disperati dietro ai quali c’è senz’altro una regia che si occupa di organizzare produttivamente la distribuzione dei mendicanti nelle varie zone. Persone che spuntano dal nulla e spariscono all’imbrunire, dopo aver fatto un incasso solitamente di tutto rispetto grazie al buon cuore dei passanti.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 31139

Trending Articles