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Festeggia 90 anni in azienda

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Festeggia 90 anni in azienda

Quella di Emilio Pravato è una vita fondata sul lavoro. Dei suoi novant’anni, festeggiati mercoledì 13 gennaio con un brindisi in azienda, 76 li ha trascorsi con le mani sporche di grasso. E non ha alcuna intenzione di smettere. Sarebbe riduttivo dire che è ancora il primo ad arrivare al mattino («alle 7.10 sono qui») e l’ultimo a spegnere la luce. Il titolare della Omp ogni giorno apre il portone con in mente nuovi progetti, sempre più difficili e ambiziosi.

«L’acquisto dell’ultimo tornio l’ho firmato io, un mese fa», dice orgoglioso e impaziente di tornare sulle macchine. Perché i festeggiamenti fanno piacere, ma il lavoro è ciò che davvero lo fa stare bene, accanto ai tre figli Luigi, Lucio e Ferdinando, che lavorano assieme a lui, e ai loro dodici dipendenti, come fosse una famiglia nella famiglia.

Il suo primo impiego risale al 1939, come garzone all’Officina Bernasconi di Gallarate, la sua città, specializzata nella produzione di manici di ombrelli. Ma è la meccanica ad attirarlo e finalmente nel 1944 trova un posto come tornitore alla Paroniti. L’esperienza dura però poco: sono gli anni tragici della guerra e per sfuggire alla deportazione dei tedeschi scappa in montagna e si arruola nella formazione partigiana Brigata Valtoce. Sarà uno dei protagonisti, nel 1945, della liberazione di Domodossola, «la prima Repubblica italiana». Durerà 45 giorni.

Non così come il matrimonio con sua moglie, conosciuta proprio in quei momenti cruenti. Fu un colpo di fulmine: tornato dalla Svizzera, dove fu internato a Zugenbussen fino al maggio del 1945, andò a Domodossola a cercarla e la sposò. Dodici anni dopo la fine della guerra Pravato riuscirà a coronare un altro sogno: mettersi in proprio. La storia della sua azienda è simile a molte altre che hanno contribuito al boom economico italiano: dal garage sotto casa fino al capannone, costruito nel 1992 per soddisfare le esigenze di espansione dovute agli ordini sempre crescenti. La Omp è specializzata nella meccanica generale puntando sulla qualità, una caratteristica che le ha permesso di conquistare la fiducia di illustri clienti: tra i tanti la Mv Agusta, la Hydroservice, la Parker e la Beretta («Per loro facciamo i prototipi»).

La sua figura è tutt’oggi il punto di riferimento in azienda. Sotto il profilo strettamente operativo, ma soprattutto da un punto di vista umano.

«Guardi qua», racconta un suo collaboratore.

«Il primo tornio è il suo, dietro ci sono quelli dei dipendenti. Solitamente è il contrario, perché il capo sta dietro e controlla gli altri». E invece in Omp la parola d’ordine è fiducia, seguita immediatamente dopo da condivisione, magari davanti a un salame da affettare. Ma i suoi dipendenti li ha conquistati anche per un altro motivo: «Non porta mai rancore. Da qui qualcuno se n’è andato, dopo aver imparato il mestiere, tentando fortuna da solo. È naturale, succede dappertutto, così come succede che a non tutti vada bene. Qualcuno è tornato, e lui li ha sempre riaccolti a braccia aperte».


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