Allarga le braccia e sbuffa il signor Ennio. Ha appena parlato, nell’ordine, con polizia locale, polizia di Stato e carabinieri. Il motivo?
«Non riuscivo e entrare con la mia auto nel posteggio di casa mia perché quando c’è una manifestazione allo stadio o al palazzetto, qui e lungo via Piatti c’è l’abitudine di posteggiare sulla mezzeria della strada e sul marciapiede. Il fatto grave, oltre alla maleducazione di automobilisti che per non fare una passeggiata, creano problemi ad altri, è che le forze dell’ordine si rimpallano la responsabilità dei controlli».
Domenica 23 gennaio si giocava, all’ora di pranzo, il derby cestistico di serie A tra Varese e Milano. Solito copione stradale e richiesta d’intervento alle forze dell’ordine.
«Ho parlato con agenti della polizia locale che si stavano occupando di viabilità lungo via Manin - spiega Ennio -. Ho segnalato il problema e ho pensato d’averlo risolto quando i due poliziotti sono venuti a constatare di persona la presenza d’una fila d’auto lungo la mezzeria della strada».
Via con le contravvenzioni?
«No. Mi han detto che non era compito loro sanzionare. Che il turno dei controlli era o della polizia di Stato o dei carabinieri. Ho chiamato entrambi. Di turno domenica 23 gennaio c’erano i carabinieri ma erano impegnati in tutt’altra parte della città e dal centralino mi hanno spiegato che le segnalazioni della sosta vietata van fatte alla polizia locale. Insomma, sono ritornato al punto di partenza ma le auto in divieto di sosta hanno lasciato libera la strada solo a fine partita».
«Mi chiedo con quale faccia - dice Marco - si ostinino certi rappresentanti delle istituzioni a parlare di legalità e di rispetto della legge se non si è capaci neppure di sanzionare divieti lampanti. In un clima così, non c’è da stupirsi se poi si passa alla giustizia fai-da-te».