Il grande progetto della nuova illuminazione pubblica della città, con sostituzione di quattromila degli undicimila lampioni esistenti e conversione al sistema Led (risparmio energetico), rischia di non decollare, o meglio non nei tempi previsti. Sul piano - varato dalla giunta Fontana e approvato in Consiglio comunale - si è abbattuta infatti la “tegola” di un ricorso alla magistratura.
La premessa: si erano fatti avanti tre colossi dell’energia elettrica per la procedura, di parternariato pubblico-privato, che prevedeva appunto l’investimento e la gestione poi della rete da parte del gruppo privato e il Comune che avrebbe pagato un canone annuale di locazione (oltre ad una maxirata iniziale di 4 milionidi euro).
Ebbene, gli uffici comunali hanno esaminato le proposte e concluso che nessuna era accoglibile in quanto, tutte (secondo la valutazione dei tecnici comunali) non avrebbero contemplato l’adesione totale ai parametri fissati appunto da Palazzo Estense. Gara quindi bloccata. E già questo sarebbe stato un intoppo. Si sono aggiunte quindi le carte bollate: uno dei tre gruppi ha contestato le valutazioni fatte dal Comune, chiedendo l’annullamento del provvedimento che aveva sancito l’esclusione dall’aggiudicazione.
p.m.
Articolo completo sulla Prealpina di sabato 30 gennaio.