Un altro giorno di ricerche senza esito, giovedì 4, l’angoscia che cresce per i familiari di Paolo Rindi, il ventenne varesino di cui si sono perse le tracce sabato scorso, da quando ha lasciato la civiltà per incamminarsi nel cuore della Val Grande.
Intorno alle 17, all’imbrunire, dal campo base di Unchio si è deciso di fermare le ricerche, che riprenderanno venerdì 5 intorno alle 8. Per tutta la giornata in azione tre elicotteri, coordinati dal Soccorso Alpino civile del Vco. Le ricerche si sono maggiormente focalizzati sulla zona di Bocchetta di Terza verso la Val Vigezzo. Sul posto anche la madre del ventenne, che ha seguito con apprensione tutte le procedure. Ora però si dovrà aspettare un’altra, lunga notte, con temperature destinate probabilmente a scendere sotto lo zero.
L’intenzione del ragazzo era di effettuare un lungo trekking di più giorni. Partito da Piancavallo, dove si era fatto accompagnare in auto dalla madre, ha iniziato la sua lunga escursione tra valli e vette all’interno dell’area wilderness più vasta dell’arco alpino. Martedì alle 15 si sarebbe dovuto rincontrare con la madre a Cicogna. Ma non si è presentato all’appuntamento.
Mercoledì in tarda mattinata sono invece scattate le ricerche a cui hanno preso parte gli uomini del soccorso alpino civile della stazione Valgrande e i vigili del fuoco di Verbania. Paolo a Cicogna, la piccola “capitale” del Parco nazionale della Val Grande, non si è visto.
Qualche elemento utile alle ricerche è già noto: «Paolo ha firmato il rifugio dell’alpe Pian di Boit dove ha pernottato nella notte tra domenica e lunedì», evidenzia ancora il delegato del soccorso alpino. Difficile al momento tentare di circoscrivere comunque la zona delle ricerche: «Prima di arrivare a Pian di Boit ha percorso una parte dello storico sentiero Bove (un’aerea traversata in cresta, ndr) bivaccando nella baita del Lidesh – afferma Matteo Gasparini, responsabile del Soccorso alpino-. Ipotizziamo che in seguito si sia diretto verso la Bocchetta di Terza, una zona molto insidiosa in questa stagione, per la presenza di ghiaccio lungo i ripidi pendii. La speranza è che si sia solo attardato e che stia bene ma non possiamo escludere nessuna ipotesi».