Li ha smascherati una diciassettenne torinese che voleva acquistare un telefono cellulare di marca a poco prezzo e che non s’è fidata della voce femminile all’altro capo del telefono.
A quella telefonata la minorenne era arrivata dopo una trattativa su un noto social network. Come lei almeno altre settantasette (ma potrebbero essere molte di più) vittime di una vera e propria associazione finalizzata alla truffa e alla vendita di merce contraffatta.
A denunciare il trio truffaldino - una coppia formata da un’italiana e un senegalese con precedenti per contraffazione e un loro complice trentenne, pure italiano, residenti tra Varese e il Varesotto - sono stati i carabinieri della Compagnia di Varese e i finanzieri della Compagnia di Gaggiolo.
Nel corso d’indagini autonome, avviate verso la fine del 2014, i carabinieri capitanati da Gerardina Corona e i finanzieri guidati da Manuele Cardia, si sono ritrovati a incrociare una serie di dati relativi a distinte inchieste: l’Arma indagava su truffe telematiche, la Gdf sulla vendita di marchi contraffatti in alcuni mercatini più o meno abusivi.
Una volta scoperto che il senegalese pregiudicato e i suo due compari comparivano in entrambe le indagini, la sostituta procuratrice della Repubblica di Varese Annalisa Palomba ha unito i due fascicoli, facendo lavorare a braccetto carabinieri e finanzieri. E il risultato non s’è fatto attendere: ai tre - ora denunciati a piede libero - sono state presto ricondotte operazioni truffaldine per 40mila euro nell’ultimo anno, frutto di “bidoni” rifilati a chi pagava ordinando - ingenuamente ma anche pensando di trarre profitti poco limpidi - merce di marca (pelletteria, capi d’abbigliamento e telefoni cellulari) e ritrovandosi poi capi taroccati e sòle, ma anche a chi, una volta saldato l’acquisto, restava a bocca asciutta. Immaginando che i truffati siano più dei settantasette sin qui rintracciati, le forze dell’ordine invitano eventuali vittime del “trio” a sporgere denuncia ai carabinieri di Varese o ai finanzieri di Gaggiolo.
Ampio servizio sulla Prealpina di venerdì 19 febbraio.