Non è stato Paolo Rindi a connettersi al suo profilo Facebook. Lo hanno comunicato gli inquirenti ai genitori del ventenne varesino scomparso in Val Grande dall’1 febbraio scorso. La mattina di lunedì 22 febbraio, il papà e la mamma di Paolo sono stati sentiti in Procura a Verbania dal pm Gianluca Periani e dai carabinieri che hanno ricevuto da Facebook i dati sulle misteriose connessioni dei giorni successivi alla scomparsa: connessioni in realtà effettuate inavvertitamente dai dispositivi della famiglia Rindi, sui quali evidentemente il ragazzo aveva memorizzato la password, attraverso la rete wi-fi di casa.
Da qui l’appello del padre Dario e della mamma Fiammetta a proseguire le ricerche in Val Grande.
Ampio servizio sulla Prealpina di martedì 23 febbraio.