«Il grande progetto di piazza Repubblica? E’ la metafora della prova provata del malgoverno degli ultimi 25 anni». L’affondo arriva da Rocco Cordì, consigliere comunale di Sel, che prima di esprimere un giudizio sul materplan - lotto 1 e lotto 2 - ha chiesto l’accesso agli atti e se li è studiati a fondo. Che cosa emerge? «Che viene presentato, per piazza e caserma, un progetto con cubo trasparente, un bosco nella piazza e tanto altro, ma non ci sono i soldi. E’ un mondo fantastico quello ipotizzato». Colpa dei progettisti, vincitori del bando, che hanno esagerato? «No, il progettista, a norma di bando, poteva arrivare fino a valori parametrici d’intervento che erano di 500 euro al metro quadrato per la piazza e 3.000 per la caserma».
Facendo due conti, la somma stimata di 7 milioni per sistemare la Garibaldi e riqualificare la piazza, non reggerebbe: si arriverebbe infatti (anche tenendo a 1.300 al metro quadrato il costo per l’ex caserma) a quasi 17 milioni. «E la disponibilità del Comune è di soli due milioni e mezzo visto e considerato che i 20 stanziati dalla Regione sono sul secondo lotto, quello del teatro». Di qui, l’accusa che Cordì muove alla politica: «Non sanno leggere i testi o vogliono nascondere la realtà». «Se vogliamo essere concreti, con le risorse a disposizione si può, al limite, inserire la biblioteca nell’ex caserma». E giocando quindi con l’intitolazione dell’ex immobile d’armi, l’esponente di Sel sostiene che «si va avanti alla garibaldina, con tutto il rispetto per Garibaldi, dove tutti fanno i conti e proprio modo senza tenere in considerazione la situazione reale».
L’allarme lanciato da Cordì è dunque pesante: il masterplan sarebbe un mezzo bluff. Tanta scena, pochi soldi. «Per non parlare del secondo lotto (quello del teatro Ndr) che si regge su un contributo privato di sette milioni, compensato dalla realizzazione di uno sfregio sulla collina dell’ex collegio Sant’Ambrogio dove gli alloggi dovrebbero poi essere venduti a 4.000 euro al metro quadrato. Ma come fa a stare in piedi? Anche questa è fantasia».
Sulla vicenda, dopo l’allarme lanciato da Alberto Steidl del Movimento 5 Stelle, sono intervenuti anche alcuni tra i candidati sindaci che si sfideranno per governare Palazzo Estense. Duro il commento di Davide Galimberti (Centrosinistra): «neanche con 20 milioni di euro, messi a disposizione da Regione Lombardia, l’attuale amministrazione riesce a “fare”. Questa - è la dimostrazione che amministrare bene un Comune non dipende solo dai soldi, ma anche e soprattutto alle capacità ed alle conoscenze degli strumenti a disposizione. Quello che era stato presentato come un progetto di rilancio, che avrebbe cambiato la nostra città, sembra destinato a rientrare, purtroppo, tra le tante opere incompiute del ventennio leghista e di chi oggi sostiene Mister Tigros». Il quale Mister Tigros, all’anagrafe Paolo Orrigoni, l’imprenditore candidato sindaco del centrodestra, dice: «Questo è il più grande progetto organico realizzato negli ultimi trent’anni, l’occasione concreta per migliorare e far rinascere il cuore di Varese. Ma non ci si deve spaventare davanti a questioni economiche, a fronte di un progetto così rilevante. Come è noto, due sono gli interventi: uno sul nuovo teatro e il comparto del Collegio, per il quale la copertura finanziaria è garantita, l’ altro sulla piazza ed ex caserma con la biblioteca, per il quale si lavorerà e si troveranno le nuove risorse». Cauto Stefano Malerba, candidato civico dei bavaresi: «Non me la sento di esprimere un parere sul balletto di cifre che emerge in questi giorni perché non ho ancora sufficienti elementi per giudicare. Certo è che questo progetto va portato avanti e questa zona riqualificata per il bene della città».