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Telecamere antibivacchi in via Como

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Telecamere antibivacchi in via Como

Mentre aumentano di giorno in giorno le scritte dei graffitari sui muri del passaggio pedonale che collega via Como con piazza XX Settembre, i residenti cercano una soluzione al problema del decoro e della sicurezza. Tramontata, almeno al momento, l’ipotesi di una chiusura nell’arco delle 24 ore del cancello vicino all’aula Forzinetti, si ipotizza l’installazione di un circuito di videosorveglianza, telecamere antigraffitari, antivandali, antibivacchi.

L’idea è stata discussa dagli amministratori dei condomini coinvolti nel problema di garantire decoro a quel passaggio. «Abbiamo eseguito un sopralluogo congiunto con lo studio Lozza e abbiamo condiviso la necessità di un intervento comune, come l’installazione di videocamere», dice Paolo Cipolat, l’amministratore dei condomini più presi di mira dagli imbrattatori. Se residenti e proprietari degli spazi saranno d’accordo a procedere con l’acquisto degli impianti, si dovranno stabilire anche le modalità di gestione «telecamere per le quali avremo bisogno dell’appoggio, in termini da stabilire, dell’amministrazione comunale». Problema annoso, quello di droga e soste in quel passaggio interno tra edifici, sala studio e negozi. Qualche settimana fa era stata tentata e ipotizzata una chiusura “H24”, cioè senza soluzione di continuità, del manufatto in ferro che impedisce il passaggio da un punto all’altro del centro risparmiando un bel giro a piedi.

Il cancello più vicino alla sala studio Forzinetti, appunto. Accantonata la possibilità (per esigenze collegate a servitù di passaggio e altre questioni amministrative) di una chiusura giorno e notte del cancello, si pensa ora a telecamere che impediscano il consumo “impunito” di reati ma anche la sosta di personaggi senza arte né parte. Qualche settimana fa la Squadra Mobile aveva installato telecamere ad hoc e arrestato un diciottenne di Morazzone che la mattina, prima della scuola, spacciava agli studenti. Tra i problemi del “budello” riparato da occhi indiscreti, soprattutto nel periodo estivo, l’abbandono di bottiglie e addirittura, la scorsa estate, di siringhe. Di telecamere ve n’è a dire il vero una installata in via Como, all’angolo con via Bagaini: riprende gran parte di via Como ma, ovviamente, non all’interno del passaggio. Per accedere al “corridoio” di via Como, bisogna superare un altro cancello controllato da un impianto elettrico.

In questo caso, il manufatto è totalmente di proprietà degli edifici amministrati da Paolo Cipolat. «Abbiamo fatto riparare più volte il cancello e sempre lo abbiamo ritrovato rotto. Finché non sarà trovata una soluzione adeguata di controllo e prevenzione, è inutile aggiustare l’impianto: lo ritroveremmo fori uso poco dopo».


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