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Malpensa ritorna a volare

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Malpensa ritorna a volare

Più 1,9 per cento nel mese di gennaio. Addirittura più 9,1 a febbraio: un balzo in avanti che non si ricorda dagli anni ruggenti di Malpensa 2000. S’inizia sotto i migliori auspici l’anno per l’aeroporto, con un incremento di passeggeri che - revisione del decreto Lupi permettendo - lascia ben sperare per il futuro. Il 2016 sarà l’anno del definivo riscatto?

I numeri

Malpensa ha chiuso il 2015 con 18 milioni 582mila 43 passeggeri, pari a un incremento percentuale rispetto ai dodici mesi precedenti dell’1,3. I due terminal della brughiera sono cresciuti meno rispetto al sistema aeroportuale milanese (+3%), meno rispetto alla media dei trentacinque aeroporti a uso commerciale d’Italia (+4,5%), ma sono cresciuti. Per il secondo anno consecutivo dopo il lungo periodo buio successivo al dehubbing voluto da Alitalia. L’ultima notte di San Silvestro non ha interrotto la striscia positiva: gennaio ha segnato un passo in avanti dell’1,9, febbraio è stato il mese del boom: +9,1. Il dato è “dopato” dall’anno bisestile: nel confronto con il 2015, dunque, gode di un giorno in più. Ma epurando il dato, basandolo dunque sui 28 giorni, la percentuale sarebbe del 4,6. Numeri che comunque in brughiera non si vedevano da tempo.

Il motivo

È l’effetto Ryanair, sbarcata in terra varesina dallo scorso primo dicembre?

«Non solo», spiega Pietro Modiano, presidente di Sea (società di gestione degli aeroporti milanesi), intervenuto mercoledì 9 marzo al terzo satellite per la presentazione della mostra Views, inquadrando il motivo della crescita.

«Si è risvegliato dopo anni di letargo il traffico domestico sul Terminal 1 che sembrava destinato alla sparizione. Ma vanno bene anche i voli europei e soprattutto gli intercontinentali. Fuori dall’Europa abbiamo trasportato lo scorso anno 5 milioni e mezzo di passeggeri, in crescita del 5 per cento. Nessun altro grande aeroporto d’Europa si è avvicinato a questo numero». L’ormai imminente avvio della Summer 2016 non sta portando in dote nuove rotte intercontinentali, ma Modiano non esclude sorprese: «Stiamo ragionando con molte compagnie interessate a crescere e a sviluppare il proprio business a Malpensa».

La fusione

Modiano è tornato a parlare anche della possibile fusione tra Sea (Malpensa e Linate) e Sacbo (Orio al Serio), andando così a creare un unico sistema aeroportuale lombardo da quasi 40 milioni di passeggeri totali e 600mila tonnellate di merci movimentate nel settore cargo, la prima realtà in assoluto in Italia.

«I due management continuano a ragionare su un futuro insieme - spiega -. L’interesse è vivo, consapevoli però che tempi e modi non dipendono da noi».

È la proprietà a dover decidere. E siccome il Comune di Milano (azionista di maggioranza di Sea) è prossimo alle elezioni amministrative, i tempi sono destinati ad allungarsi. Ne è consapevole anche Modiano: «Un azionista di maggioranza in questo momento farebbe fatica a varare un progetto che ricadrebbe sulle spalle di una giunta differente. Il nostro compito è tenere vivo l’interesse pur sapendo che i tempi saranno più lunghi».

Decreto Lupi

Se sul fronte milanese il presidente di Sea è in attesa di conoscere il nome del nuovo sindaco, da Roma attende invece con ansia l’emanazione del decreto Delrio: il provvedimento governativo che sostituirà il decreto Lupi, bocciato dalla Ue perché in contrasto con le normative europee. Le indiscrezioni della vigilia dicono che sarà l’esatta fotocopia del precedente (con gli opportuni accorgimenti sulla base delle contestazioni mosse da Bruxelles). E Modiano se lo augura: «Tutti sanno quanto è stato difficile trovare un equilibrio tra i due aeroporti milanesi e quanto è stato difficile per Malpensa sopperire ai 500mila passeggeri persi con il decreto Lupi. Mi auguro non si vengano a creare ulteriori elementi di incertezza».

Se le preghiere di Modiano verranno ascoltate si saprà molto presto. Il decreto Delrio è ormai pronto alla pubblicazione ed è lo stesso numero uno di Sea a confermarlo: «Mi dicono che il ministro ha terminato la fase delle consultazioni e sta aspettando il report di Enac». Dovrebbe essere questione di giorni, massimo qualche settimana.


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