Nessun estremismo religioso e nemmeno un atto vandalico consumato ai danni della chiesa e della comunità intera, ma il gesto estemporaneo e individuale compiuto da una persona che in questo momento sta attraversando un periodo difficile all’interno di una vita già dolorosamente gravosa. Non ci sono dunque teppisti sacrileghi dietro l’incendio di un messale e di due tovagliette di pizzo su cui erano poggiati i ceri votivi per la Madonna andati completamente bruciati il pomeriggio di lunedì 14 marzo nella chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio. A questa conclusione sono arrivati i carabinieri di Carnago e gli agenti della polizia locale di Morazzone, incaricati di svolgere le indagini dopo l’intrusione nel luogo sacro.
Servizi sulla Prealpina di mercoledì 16 marzo.