Non bastano la crisi, le difficoltà nell’ottenere credito, la paura ad investire e una ripresa che, per ora, sembra ancora molto debole. A mettere in seria difficoltà le imprese varesine ci si mette anche la contraffazione: prodotti falsi venduti come “Made in Italy”, che vanno inevitabilmente a pesare su su fatturato e ordini delle aziende di casa nostra. Nel quarto trimestre del 2015 sono state 1105 le imprese dell’artigianato varesino esposte alla contraffazione, su un totale di 5086. A fare i conti è Confartigianato Imprese Varese: una impresa artigiana su cinque è potenzialmente danneggiata. «Si tratta di un fenomeno criminale di dimensioni globali – dice Davide Galli, Presidente di Confartigianato Imprese Varese – che dobbiamo combattere con armi globali. La perdita di incassi da parte delle imprese è emorragica e non possiamo permettere che chi lavora onestamente, seguendo le leggi e le regole, sia sopraffatto dai soliti furbetti».
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