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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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«Vogliamo Uto Ughi ma a Busto»

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«Vogliamo Uto Ughi ma a Busto»

A riaprire la ferita, involontariamente, è stato lui. Sergio Colombo, da presidente dell’Associazione Enrico Dell’Acqua, è infatti colui che ha cercato di solleticare il maestro Uto Ughi per lo storico ritorno a casa, aprendo la trattativa per organizzare un concerto che potesse dar lustro al dinamico gruppo che guida e per offrire ai cittadini un’occasione speciale.

«È a me - conferma ora Colombo - che lo staff manageriale del musicista ha comunicato la sua disponibilità a realizzare una serata per noi e la sua ferma volontà nel non farla a Busto».

Una presa di posizione che lo ha lasciato di stucco e che l’artista ha ribadito pochi giorni fa a La Prealpina, sottolineando il distacco siderale con il luogo che gli ha dato i natali, giustificandolo con «la delusione per il nulla fatto in ambito culturale, specie a sostegno della musica classica».

Colombo però, anche ora che la polemica è esplosa platealmente, non si arrende.

«Anzi - precisa - l’Associazione Dell’Acqua ha tutte le intenzioni di riprendere il discorso così bruscamente interrotto e di realizzarlo davvero quel concerto, facendo da mediatori per ricomporre questa frattura che consegna amarezza a tutti i veri bustocchi».

Insomma, l’assalto alla disponibilità dell’artista riparte e il presidente ha una sola condizione da porre: «Giunti a questo punto, dopo la riflessione che abbiamo fatto visionando con lo staff di Ughi diverse sale della provincia, è che l’appuntamento si possa fissare ma solo a Busto Arsizio».

I motivi che inducono Colombo a ribadire la richiesta sono numerosi: «In primo luogo c’è il senso simbolico dell’iniziativa che verrebbe lanciata da una realtà bustocca che vuole far esibire in una sala bustocca uno dei più grandi artisti bustocchi».

Ma non solo: «Realizzare il concerto a Varese non avrebbe lo stesso valore, né lo stesso sapore. Uscirebbe da quella che è la nostra missionvolta a valorizzare il territorio nel nome di un grande imprenditore della città. Oltretutto non nascondo che ingaggiare il maestro non costa poco, visto che si tratta di un violinista di fama mondiale, quindi anche dal punto di vista economico, solo allestendo l’evento a casa nostra avremmo basi solide per pensare di non fare un salto nel vuoto. Se la sede non potrà essere qui, purtroppo dovremo quasi sicuramente rinunciare e ci dispiacerebbe tanto».

Oltretutto il polverone sollevatosi in questi giorni ha prodotto in seno all’associazione due effetti: «Da un lato - chiarisce ancora Colombo - questa tensione mediatica ci induce a riattivare un discorso che avevamo congelato dopo quell’inatteso rifiuto, per provare a far riconciliare le parti; dall’altro ci rendiamo conto che il sacrificio avrebbe senso solo se si centra il risultato in pieno. Non è compito nostro entrare nelle diatribe di tipo personale e politico, tuttavia pensiamo di poter avere caratteristiche che ci pongono in una posizione super partes». E conclude: «Il maestro Ughi non ce l’ha con la Dell’Acqua, viceversa in un colloquio con il sindaco Gigi Farioli abbiamo riscontrato la sua massima disponibilità e signorilità nel ricomporre la frattura. Quindi ci riproveremo con speranza e fiducia».


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