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Riemerge un mulino medievale

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Riemerge un mulino medievale

Scoperto quello che potrebbe essere un antico mulino fra Uboldo e Gerenzano, con tanto di cisterna medioevale che trasportava l’acqua del Bozzente. Tutto merito delle ricerche di due storici locali, l’uboldese Gianluigi Ceriani e il gerenzanese Pierangelo Gianni, secondo i quali quello della Cascina Girola sarebbe un vero e proprio ritrovamento archeologico.

«Si tratta di una cisterna sotterranea, ritrovata durante i lavori per la costruzione del viadotto sulla ferrovia, e di macine per il grano» spiega Gianni: «Come non correlare i due ritrovamenti? Facile dedurre che fosse un mulino medievale».

Ebbene, visitando il luogo con Ceriani, da quest’ultimo Gianni ha appreso notizie molto interessanti sulla chiesa del Soccorso: «Mi ha fatto vedere posti non visitabili normalmente, come il monastero. Poi, tra un racconto e una notizia storica, mi ha ricordato una vecchia leggenda sentita da ragazzo: parla di un contadino che fece cadere una secchia nel pozzo del Soccorso, ritrovata a distanza di mesi nel pozzo del Santuario di Saronno. Abbiamo anche visitato le cantine del monastero, bellissime: peccato che siano molto pericolose, in uno stato di totale abbandono. Sulla parete a lato della chiesa, Gianluigi mi ha mostrato un pertugio franato, che doveva essere, secondo lui, l’imbocco di una galleria che passava sotto».

Riassumendo: si raccontava che c’era un camminamento che congiungesse la chiesetta di San Giacomo a Gerenzano con quella del Soccorso a Uboldo e il Santuario di Saronno; sono stati ritrovati i resti di una cisterna e delle macine nei pressi della rotonda della Cascina Girola; la Cascina Soccorso era lambita anticamente dal vecchio Bozzente (lo si vede ancora nelle mappe); sotto la chiesa del Soccorso c’è una galleria.

Ecco l’ipotesi di Pierangelo Gianni: «Con ogni probabilità esisteva veramente un cunicolo sotterraneo, ma non era un camminamento bensì un acquedotto medievale che portava l’acqua dal vecchio Bozzente al mulino, passando per la chiesa del Soccorso. Per regolare il flusso d’acqua, forse, venivano usavate cisterne come riserve. La prima potrebbe essere proprio la cantina sotto il monastero».

Dunque la leggenda della secchia perduta e ritrovata e del camminamento che congiungeva le tre chiese potrebbe essere fondata. Magari un giorno una ricerca archeologica confermerà questa ipotesi. Certo è che Uboldo possiede una forte tradizione contadina e chiesette antiche: la Madonnina del Soccorso di fine 1400, per l’appunto, e San Cosma, del 1600, con ben undici affreschi del Legnanino. Se poi si aggiunge che di recente, sistemando le sponde del Bozzente, sono ricomparse le macine, il quadro è completo. Per fare memoria storica di tutto ciò, Gianluigi Ceriani ha raccolto cartoline e fotografie per 40 anni, pubblicando un libro che è un vero e proprio tuffo nel passato.


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