«Il nostro obiettivo è sempre stato offrire il servizio migliore ai cittadini, accorrendo subito quando hanno bisogno di noi. Ed è proprio per questo che siamo preoccupati». Angelo Carella, segretario regionale e provinciale del sindacato Confsal dei vigili del fuoco, non nasconde la preoccupazione.
Ad innescare la reazione è stato quanto avvenuto nel giorno di Pasqua a Somma Lombardo. «C’era una persona chiusa in casa, per la quale era stato richiesto l’intervento dei vigili del fuoco, ma per carenza del personale non è potuta uscire una squadra da Somma: il distaccamento era chiuso», spiegano i pompieri. Invece sono accorsi i colleghi da Busto Arsizio, cioè a diversi chilometri di distanza.
Perché il distaccamento era chiuso?
La risposta arriva subito: mancava il personale. «Per sopperire alle carenze di uomini nelle altre caserme, si è chiusa Somma, ridistribuendo gli uomini tra le varie sedi - spiega ancora Carella - E’ un problema che si sta registrando soprattutto nel periodo delle ferie come questo, ma siamo sempre e comunque presenti ai numeri minimi, perché c’è chi ha i permessi, le ferie, i “salti” di turno. A Natale il problema si è sentito meno, in quanto fino al 31 dicembre c’era una squadra e mezza in più, al lavoro in straordinario, per coprire le esigenze che si presentavano. Ed era possibile solo perché era il seguito del periodo di Expo».
Fino all’ottobre scorso erano una dozzina i vigili al lavoro in più per l’Esposizione: una presenza concessa ai comandi di Varese e anche di Bergamo in considerazione degli aeroporti che riguardano entrambe le realtà. Una volta terminato l’Expo il numero in più di vigili è sceso a 7: ma solo, appunto, sino alla fine di dicembre.
Il risultato è che ora, terminato il periodo pre e post Expo, i numeri dei vigili del fuoco non sono sufficienti a coprire i turni. «A Varese mancano 50 capisquadra, il concorso slitta ancora, stavolta a settembre. La situazione è disastrosa anche a livello regionale, perché soldi per pagare gli straordinari non ce ne sono più - riprende il segretario della Confsal - E non è escluso neppure il ricorso allo sciopero, perché non è accettabile che chi chiede aiuto, come è avvenuto a Somma Lombardo, con il 118 che giustamente sollecitava l’intervento, non lo ottenga in tempo reale: invece di 5 minuti, ne sono serviti 15. Troppi».