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«Troppi liquami nel lago»

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«Troppi liquami nel lago»

Si avvicinano le elezioni ed in paese continua il confronto a distanza su quanto l’amministrazione uscente ha fatto e su quello che si sarebbe potuto fare per risolvere gli annosi problemi della rete fognaria comunale e le criticità che impediscono, almeno in alcune condizioni e soprattutto quando si verificano forti piogge, il funzionamento ottimale del depuratore consortile sul torrente Bolletta, provocando ancora episodi d’inquinamento del lago di Lugano.

Alla lettera aperta ai cittadini del sindaco Giorgio Ciancetti, nella quale si sostiene in sintesi che se c’è un progetto per interventi su impianto di depurazione e reti fognarie che attende di essere finanziato e attuato questo si deve all’impegno e alla lungimiranza dell’amministrazione comunale, replica il comitato civico “Partecipazione Comune”.

Virgilio Benzi, Roberto Di Bella e Rocco Monteleone, che ne sono i referenti, si chiedono anzitutto quali siano le ragioni che hanno indotto il sindaco a rendere pubbliche le informazioni nell’approssimarsi delle elezioni. «Non sarà - si domandano - per le continue segnalazioni del nostro comitato, che per mesi si è fatto portavoce dei cittadini relativamente ai numerosi casi di fuoriuscita di liquami dalla rete fognaria comunale e dai collettori comunitari che portano al depuratore? E’ accaduto nel rione Ronchi, ma anche nel centro storico: in via Garibaldi, in via Butti, in piazza Bossi, in piazzale Luraschi, in via Bertolla e alla foce del torrente Vallone. Dopo che il problema dell’inquinamento del lago Ceresio è stato sollevato anche dagli svizzeri e che l’assessore regionale all’Ambiente, Claudia Terzi, ha reso noto che un piano d’interventi è pronto da due anni, l’amministrazione non poteva più rimanere in silenzio».

«Centrato l’obiettivo di ottenere la doverosa informazione - dicono Benzi, Di Bella e Monteleone - chiediamo ci venga spiegato anche come gli interventi che dovrà effettuare l’Ato (Ambito territoriale ottimale) saranno fatti pagare ai cittadini di Porto Ceresio. Al sindaco che sostiene di aver dato una seria impostazione al problema delle reti fognarie chiediamo, per citare un caso eclatante, perché non sia stata realizzata la fognatura della frazione Ca’ del Monte, ritenuta necessaria e più volte inserita in bilancio. Più in generale, opere come le fognature e le reti idriche, ma anche l’illuminazione pubblica o le sistemazioni richieste da zone periferiche, potevano essere finanziate attraverso il ricorso al credito, come avvenuto in altri Comuni, invece non è stato fatto e non sono state mantenute le promesse».


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