Un medico rianimatore, un'équipe del 118 e una ferita preoccupante alla testa, rimediata volando giù da un muro di cinta di quasi tre metri. Il motivo?
Salvare il suo gatto, finito su un albero e incapace di ritornare a casa. Così s'è infortunato Cesare Sonzini, classe 1935, ex roccioso difensore d'un Varese calcio d'altri tempi. Sonzini, sentiti i miagolii del suo micio, s'è messo sulle sue tracce, percorrendo via Masolino da Panicale, a Biumo Superiore, accanto alle Ville Ponti e a poca distanza dalla sua abitazione.
Individuato il gatto, artigliato al ramo di un albero e prigioniero come spesso accade, delle proprie vertigini, l'ottantenne ha allertato il nipote che cercava il micio un po' più avanti e s'è arrampicato sul muro di cinta vicino alla pianta. Quindi ha recuperato il micio però, un attimo prima che il nipote, richiamato dal nonno che aveva portato a termine il salvatggio, potesse arrivare ad aiutarlo, Sonzini - complice un repentino scatto del felino - ha perso l'equilibrio ed è caduto a terra, picchiando la testa.
"Non ha mai perso conoscenza - ha raccontato il nipote -. Anzi, stavano richiudendo il portellone dell'ambulanza che ho sentito la sua voce: "Bada di recuperare il gatto - s'è raccomandato Sonzini, sanguinante - che è spaventato e riportalo a casa".
Per la cronaca, Sonzini - che nel Varese, impegnato in serie C, nel 1958/'59, è stato compagno di squadra di Giovan Battista Fabbri (poi allenatore del Lanerossi Vicenza di Pablito Rossi) e dell'altrettanto compianto Giorgio Ferrini ma anche, la stagione successiva, di Benito Veleno Lorenzi - è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Circolo di Varese con un codice giallo.
Altro servizio sulla Prealpina di venerdì 28 agosto.