Missione compiuta e adesso vedremo se i varesini si appassioneranno a questa competizione bistrattata che è stata sin qui la Fiba Europa Cup, parente povera delle due principali competizioni continentali, per altro in "guerra" tra loro per meri motivi di businnes.
Trascinata dall'unico gigante del match, ovvero Wayns (23 punti), Varese ha sfoderato una prova di carattere e intelligenza tattica, dominando i belgi dall'inizio alla fine e scomponendosi solo nel finale quando, giunta a +24, s'è compiaciuta del prorpio riflesso, per altro applauditissimo dagli oltre duemila di Masnago.
La partita non ha avuto storia coi belgi impacciati e nervosi e costretti a pagare un metro arbitrale severo: Varese è andata via con una progressione inesorabile, trascinata da 3/3 di Wayns e da un chirurgico Wright (18) con Campani di nuovo capace di fare la differenza sotto le plance (16 punti e 7 rimbalzi), Ferrero a suo agio col clima europeo (17 e 4) e Kuksiks partito freddo e arrivato bollente (14 e 7 rimbalzi), mentre non fanno notizia ma sostanza i 10 punti (con 7 rimbalzi) portati a casa da Davies e i 6 (con 3 rimbalzi) di Kangur, umili quanto basta per mettersi a disposizione della squadra evitando d'incappare nel difetto di stagione: quello di voler salvare la patria da soli. Varese, la sera di mercoledì 6 aprile, ha giocato da monolite, cioè di squadra. E l'Europa l'ha premiata. Domenica 10 aprile, a Masnago arriverà Venezia per la prima palla-salvezza: dovessero vincere, i biancorossi si ritroverrebero dall'incubo al sogno. Di certo arriverranno all'appuntamento al completo e consapevoli. Di più, al momento, non è dato pretendere neppure all'artefice di questa impresa europea: Paolo Moretti.