«Mandate a processo Antonio Rosati». Stesso discorso per altri tredici dei quattordici imputati, tra i quali l’ex ad del Varese 1910 Vincenzo Montemurro e l’ex calciatore Bruno Limido, al centro dell’udienza preliminare per l’inchiesta su una maxi evasione di quasi 68 milioni di euro maturata nell’ambito del consorzio di cooperative di logistica e facchinaggio Expo Job. Lo ha chiesto il pm Maurizio Ascione durante la sua requisitoria davanti al gup di Milano, Giuseppe Gennari.
Secondo il rappresentante dell’accusa, Rosati e gli altri meritano di essere processati e puniti perché colpevoli di associazione a delinquere finalizzata all’evasione dell’Iva e alla violazione della legge Biagi ai danni di 100 lavoratori. Questi ultimi si sono costituiti parte civile nel processo, come Sea e il sindacato di base Cub Trasporti Lombardia.
«Ma quello “diretto” dal pm Ascione è il trailer bellissimo di un filma assai deludente», ha tagliato corto l’avvocato Nadia Germanà, uno dei due legali di Rosati (l’altro è Stefano Amirante), sollecitando il proscioglimento del suo assistito. «Quelle dell’accusa sono affermazioni di principio, del tutto prive di elementi di prova», ha rincarato la dose il difensore.