È morta di una morte terribile e angosciante, soffocata dal cibo.
Aveva appena trent’anni Leeyanet Myor Sixto, da Cuba si era trasferita in Italia con il marito, nel loro appartamento di via Visconti a Somma Lombardo. Leeyanet, la sera di mercoledì 26 agosto, aveva appetito ma forse non abbastanza da mettersi a spadellare. Così ha optato per un pasto veloce, un panino farcito con la pancetta. Se l’è preparato in cucina, ovviamente, e poi l’ha addentato. Un morso, forse due. Poi un violento colpo di tosse, gli occhi lacrimanti, un boccheggiamento sempre più spastico, la gola sempre più gonfia. La ragazza ha raggiunto il bagno, sperando di rigurgitare quel grumo che le ha ostruito le vie respiratorie, si è aggrappata al lavandino ormai cianotica e qualche secondo più tardi è crollata a terra. Era in casa da sola, nessuno avrebbe potuto salvarla. E lei non ha potuto neppure gridare.
È stato il marito a trovarla riversa sul pavimento, con il panino sbocconcellato accanto al corpo. Erano circa le 23.
Servizio completo sulla Prealpina di venerdì 28 agosto.