La nuova “casa” per i tre cigni che devono abbandonare i Giardini Estensi, potrebbe essere in Piemonte, in un’oasi naturalistica. Pare infatti tramontata l’ipotesi dell’adozione da parte di singoli privati: si erano fatti avanti da Vergiate e Ferrara, ma non assicuravano di poterli prendere tutti. E allora l’assessorato alla Tutela ambientale, guidato da Riccardo Santinon, consultandosi con esperti di questa specie animale, ha intenzione di ripiegare su un parco (gestito da privati) che ha spazi adeguati per l’accoglienza della fauna, in particolare uccelli da stagno o laghetto. Sarebbe, anzi è ritenuta la soluzione ottimale in quanto consentirebbe di non separare i tre piccoli di cigno.
Gli uffici di via Copelli, attraverso il capo attività del Verde pubblico, Pietro Cardani, hanno nel frattempo contattato un veterinario, Luca Visconti, grande esperto di fauna selvatica e domestica, per valutare innanzitutto se sia proprio indispensabile, come sembra ormai certo, il trasferimento dei tre cigni, e nel caso quali misure adottare per la cattura e il trasporto.
Il “trasloco” in una oasi naturalistica - ne esistono diverse - pare comunque la scelta definitiva. E la destinazione Piemonte la più probabile. Ma i punti fermi verranno messi martedì: è in programma un sopralluogo del veterinario con i tecnici della Tutela ambientale per visionare i tre piccoli (un anno di vita e quindi ormai quasi adolescenti).
Nel laghetto ai margini dei Giardini Estensi resterebbero così solo la coppia di genitori, maschio e femmina. E pare che la lady stia covando: elemento in più, questo, che suggerisce di separare i tre cuccioli dalla madre che diventerà aggressiva, anche con loro.