C’è l’area lost and found e poi c’erano gli appartamenti dei nove dipendenti di una società di pulizie che lavorava a Malpensa. E se nel primo caso i passeggeri distratti possono dare uno sguardo alla ricerca di oggetti smarriti, nel secondo veniva tutto risucchiato in un buco nero e speranze di recuperarli non ce n’erano proprio più. Il giro illecito è stato scoperto dai carabinieri della compagnia di Gallarate e del presidio dello scalo al termine di un’indagine che, comunque, non è ancora conclusa. Il primo step investigativo è la denuncia di nove operai della National Cleaners, impresa appaltata da alcune compagnie aeree per ripulire i velivoli prima di decollare nuovamente per una nuova destinazione. Sono otto italiani e un senegalese e a casa loro i militari - coordinati dal pubblico ministero Luigi Furno - hanno scoperto una sorta di caverna dei quaranta ladroni. Decine e decine di Iphone di ogni modello, compresi quelli di nuovissimo lancio, smartphone di ogni marca, Ipad e tablet assortiti, macchine fotografiche, occhiali griffati. E tanto altro.
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