Oltre tredici milioni di italiani al voto, ovvero poco più del 32% degli aventi diritto. Infatti dei 61.070 potenziali votanti, alle ore 23 di domenica 17 aprile solo 17.764 si erano recati alle urne (il 29,09%).
Così s’è conclusa la volata per il referendum sulle concessioni agli enti che sfruttano i giacimenti energetici nei mari italiani.
Dunque nulla di fatto sulla consultazione promossa da nove regioni e sulla quale si sono scatenate polemiche per la complessità del tema affidato alle urne, per il merito della questione per molti di più agevole competenza parlamentare e per la forte caratterizzazione politica sulla tenuta del governo Renzi.
I varesini sono stati in linea col resto degli italiani - alle urne con una percentuale che, stando alle prime proiezioni, si attesta intorno al 32% (Basilicata a parte: ha votato oltre il 33%) con la netta prevalenza dei sì (circa 83,5%) rispetto ai no (16,5%) - e dunque hanno bocciato la delega al popolo di un tema ostico e oltretutto mal posto nel burocratico quesito e nelle determinazioni di fondo. Insomma, un altro buco economico pubblico che a Varese, come in altre parti d’Italia, ci si sarebbe volentieri risparmiati, essendo oltretutto prossime (a giugno) le scadenze elettorali amministrative.
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