Fino a giovedì 28 aprile, la sentenza del giudice civile di via Volturno che aveva bocciato un’ingiunzione di pagamento per mancanza di copie cartacee - dicendo che un giudice non può fare le orecchiette al computer - era rimasta nell’alveo del gossip di chi di diritto non capisce granché: le motivazioni del rigetto erano in realtà ben più serie e giuridicamente fondate.
Ma ora la questione diventa più delicata, perché dagli sbeffeggi su Facebook le «orecchiette» del giudice Giuseppe Limongelli sono arrivate anche al ministro della giustizia Andrea Orlando che ora le orecchie le tira a Limongelli stesso: il guardasigilli ha avviato infatti l’azione disciplinare nei confronti del magistrato bustocco.
Si apprende da fonti romane. E d’altro canto anche il senatore del Gruppo per le Autonomie Luis Alberto Orellana (ex Cinque Stelle) proprio ha presentato un’interrogazione parlamentare - firmata anche da altri senatori dell’area popolare - per avere risposte dal ministro: «È a conoscenza dei fatti? Intende rimuovere gli ostacoli alla piena diffusione del processo civile telematico, favorendo corsi di alfabetizzazione informatica e aggiornamento, sia per i magistrati che per il personale? Non intende verificare la corretta applicazione dell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei tribunali italiani?».
Ampio servizio sulla Prealpina di venerdì 29 aprile.