Si era insinuato nella casa del disabile con modi subdoli, lo sfruttava, lo minacciava di morte nel caso avesse varcato la porta. Fino a prenderlo a sprangate lasciandolo in agonia una notte intera. La storia esplose lo scorso dicembre e divenne un caso nazionale.
Per Salvatore Ferrito - in carcere ormai da quattro mesi - il pubblico ministero Maria Cristina Ria ha chiesto il rinvio a giudizio, indagini chiuse quindi e, a parere degli inquirenti, gli elementi raccolti a carico del pregiudicato sono schiaccianti.
A partire dal referto dei medici dell’ospedale al quale il cinquantacinquenne - affetto da disabilità psichica - ricorse all’indomani dell’aggressione: frattura esposta a una gamba, costole rotte, lesioni ovunque. L’inquilino lo obbligò a raccontare ai medici di essere stato investito da un’auto pirata, ma le fratture non erano compatibili con quella dinamica.
Ampio servizio sulla Prealpina di sabato 30 aprile.