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Gay Pride, segnali di distensione

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Gay Pride, segnali di distensione

In principio erano state le polemiche. Il Coordinamento Varese Pride aveva chiesto al Comune il patrocinio per la manifestazione dell’orgoglio gay prevista per il 18 giugno. E Palazzo Estense aveva detto no. Per due motivi: la concomitanza dell’iniziativa con la campagna elettorale (l’eventuale e probabile ballottaggio sarà il giorno dopo, il 19) e le perplessità sul modo di svolgimento di queste manifestazioni. La replica del coordinamento era stata altrettanto decisa: Varese, o meglio il Comune, perde l’occasione per dimostrare di non avere pregiudizi.

A distanza di oltre un mese, quasi due, da queste “scintille”, si profila un incontro chiarificatore. Dopo una fitta corrispondenza, nelle ultime due settimane, tra gli organizzatori del Varese Pride e il sindaco Attilio Fontana, è arrivato il momento del faccia a faccia. Il primo cittadino ha invitato infatti il Coordinamento nel suo ufficio per spiegare i motivi del mancato patrocinio e, soprattutto, dell’esenzione solo parziale dal pagamento della Cosap (occupazione suolo pubblico) per il palco in piazza Monte Grappa. Sulla “tassa”, che non sarebbe stata applicata in presenza di patrocinio, il portavoce di Varese Pride, Giovanni Boschini, è critico: «In dieci anni quante iniziative che hanno portato avanti la difesa dei diritti sono state tassate? Non è una questione di soldi, è una questione di principio. E su questo speriamo di avere chiarimenti dal sindaco».

Fontana, nel confermare l’incontro di martedì, precisa che la Cosap sarebbe comunque dimezzata perché all’evento non è riconosciuto il patrocinio ma comunque un valore meritevole di agevolazione. In sostanza, il Varese Pride andrebbe a pagare 0,395 euro a metro quadrato di occupazione che, immaginando anche un palco da 50 metri quadrati, farebbe salire la “tassa” a meno di 20 euro, più il costo dell’allacciamento alla colonnina dell’energia elettrica. Il regolamento così prevede.

Ma per gli organizzatori la questione è di principio: perché pagare per una manifestazione che da altre parti non ha sborsato un centesimo? Martedì, dunque, l’incontro distensivo tra le “parti”. Fontana ribadisce la sua posizione sul patrocinio: «Non è stato concesso innanzitutto perché, in piena campagna elettorale, non è il caso di assumere decisioni che possono dare adito a interpretazioni politiche». Il sindaco sul caso Cosap si riserva di parlare dopo l’incontro. Potrebbe spuntare una soluzione per esonerare il Coordinamento dal canone, pur non esorbitante.

Certo, dopo i botta e risposta delle scorse settimane, ora c’è la disponibilità ad un sereno dialogo. Questo è l’auspicio sia dell’amministrazione comunale, sia degli organizzatori.

La manifestazione ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Varese e, di recente, anche del Consolato generale degli Stati Uniti di Milano. Un riconoscimento, questo, che viene giudicato dal portavoce di Varese Pride «di alto valore simbolico». E dunque, sulla locandina che annuncia l’evento del 18 giugno, comparirà anche la bandiera a stelle e strisce.


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