C’erano i colleghi, gli amici, i parenti. Ma anche decine e decine di ragazzi, arrivati per l’ultimo saluto alla loro vicepreside. Perché Paola Debernardi da vent’anni era un punto di riferimento per gli allievi della scuola media Gaetano Rapizzi.
Paola era mancata domenica mattina, uccisa da un male incurabile che aveva combattuto fino all’ultimo: 57 anni, nel giorno della festa della mamma aveva lasciato il marito Luca Cervellati e la figlia Beatrice, 17, la madre e le sorelle Silvia e Maria Rita. La notizia della sua improvvisa scomparsa si era subito diffusa in tutta la città, e lunedì 9, nella chiesa di Ravello per partecipare al funerale di Paola Debernardi c’erano centinaia di persone: nella sua omelia don Mauro Viganò ha ricordato come per Paola educare fosse una missione, come riuscisse a coniugare l’autorevolezza con la comprensione e l’incoraggiamento. Inevitabilmente, al termine della funzione accompagnata all’organo da Luca Ratti (ex insegnante), la preside Renata Martignoni ha voluto ricordare con un breve messaggio l’amica e collega: «Il tuo metodo d’insegnamento è stato un esempio per molti, sono certa che anche adesso che non sei più con noi continuerai ad aiutarci». Sul finale la voce della preside si è incrinata. E con lei si è commossa la folla di giovani e meno giovani che ha accompagnato Paola nel suo ultimo viaggio.