Il nuovo libro di Dino Azzalin è stato presentato in prima nazionale il 9 maggio all’Università di Tor Vergata a Roma, dove l’autore è già conosciuto per ben tre tesi di laurea e un dottorato su di lui, e poi arriva subito nella sua città, Varese, sabato 14 maggio alla Libreria del Corso. E c’è da aspettarsi un bello spettacolo. Perché Azzalin, odontoiatra, poeta, editore e uomo di cultura, è molto conosciuto e presente in città, un vero protagonista che - va detto - non si candida alle affollate elezioni comunali di giugno.
Ma la notizia è un’altra, naturalmente: per la prima volta Azzalin scrive di eros. «Nel segreto di lei» (Es editore di Milano, 173 pagine, 15 euro), pubblicato nella collana «Ars amandi» e già inviato a tre importanti concorsi letterari nazionali, è una raccolta di racconti d’amore che si fa carne, perché senza la carne - dice Azzalin - non c’è amore. E benché l’autore si sia preoccupato di specificare che ogni riferimento a persone e fatti sia puramente casuale, nella nostra piccola Varese la curiosità è tanta: verità o finzione? Autobiografia o divertissement letterario nelle pagine del dentista intellettuale che, almeno a parole, si presenta come un gran seduttore?
Non ce ne voglia Alessandra, moglie paziente e presente: è di fatto lei l’unica protagonista legittima delle fantasie erotiche di questo libro, sempre accanto al vulcanico marito sia nello studio di piazza Repubblica, sia nell’attività della casa editrice Nem; è lei l’anima e il cuore della villa dove gli Azzalin - c’è anche Riccardo Ariele, bello come la mamma, studente della Scuola Europea - si sono trasferiti da qualche anno.
Una dimora d’architetto sognata a lungo e ora finalmente realtà. Proprio vicino al rifugio del poeta, il leggendario Faido, un angolo bucolico di Varese che rappresenta da sempre un punto di riferimento per l’arte, la cultura, la poesia in città. Qui, in una vecchia casa colonica di campagna, sono stati ospiti per esempio i sommi Andrea Zanzotto e Alda Merini, nei tanti simposi lirici e soprattutto nella notte dei poeti che ogni anno, come un rito, si celebra ad agosto. Qui sono passati almeno una volta tutti i nostri poeti, da Silvio Raffo a Fabio Scotto. Qui, forse, si cela il vero segreto di lei. Quello che non scopriremo leggendo questo libro trascinante, scritto con una prosa insieme colta ed efficace. Non lo scopriremo perché alla domanda Lei chi è? Azzalin non risponde, sorride sornione. Non è certo l’Ermengarda di Enrico Baj (1974) riportata sulla copertina del libro. Magari più la Jolanda della Littizzetto... A noi viene in mente «Io e lui» di Alberto Moravia, in cui lui era l’intimità dello scrittore...
Azzalin, partiamo dal titolo: che cosa significa «Nel segreto di lei»?
«Nel segreto di lei è semplicemente il titolo del racconto più vecchio. Qui un lui scopre che una lei fa un doppio lavoro di cui lui era all’oscuro. Secondo voi, lui l’amerà lo stesso e si terrà il segreto? Come dice Eraclito, l’intima natura delle cose ama nascondersi».
Svela dunque segreti in questo libro?
«Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere lo scrisse Baudelaire, e lo dico sempre a mia moglie che è astemia. Io credo che sia più vero che i migliori segreti esistano per essere svelati a un orecchio intelligente. Se non fosse per la privacy sono rari quelli che si portano nella tomba».
Com’è il suo rapporto con il lettore?
«Io credo che quando un lettore scopre in una frase intima l’affinità con un suo pensiero, ecco che inizia a piacergli il suo autore e lo sceglie perché gli somiglia. Io amo chi legge e leggo chi amo».
Ci riproviamo: quanto c’è di vero e/o autobiografico in queste storie?
«Tutte queste sono storie vere e non tanto perché sono realmente accadute, ma perché sono state scritte sulle pagine di un libro. Poi come si sa, ogni riferimento a fatti, persone o cose per quanto verosimile è assolutamente casuale (o causale?)».
Giriamo la domanda: quanta finzione?
«Uno dei più importanti libri di racconti che abbia mai letto è Finzioni di J.L.Borges, soprattutto la prima parte Il sentiero dei giardini che si biforcano è un testo assoluto sulla mia formazione. E si fonda su una inarrivabile creatività. L’uomo e la donna hanno bisogno di una dose di immaginario e la cercano nei romanzi e nel teatro. Tutti abbiamo bisogno di sognare, perché a volte è più finta la realtà che viviamo».
L’erotismo e l’ossessione del sesso sono i veri protagonisti di queste pagine?
«Noi tutti veniamo da un atto sessuale e questo è natura. L’Oms, Ordine mondiale della sanità - e anche il Papa qualche giorno fa lo ha detto - ha decretato che una attività sessuale soddisfacente porta a un innalzamento della qualità della vita e perciò anche della longevità. E io aggiungo che mio padre diceva sempre che fa bene alla prostata. Guardate i centenari dell’Ogliata in Sardegna: nessuno di loro è stato casto. E nessuna suora è sopravvissuta oltre i 90».
Lei ha una professione importante: come concilia medicina e letteratura?
«Luciano Anceschi, cattedratico di Estetica a Bologna, quando mi ero appena laureato mi disse: lei faccia bene il dentista che diventerà anche un bravo scrittore. Questo consiglio è diventato la mia regola di vita. Amo la mia professione, studio, mi aggiorno, faccio volontariato quando posso, ma non rinuncio mai alla scrittura».
Come editore con la Nem ha pubblicato Morselli, un autore scomodo e difficile: tra i varesini chi cita tra i suoi maestri?
«Oltre a Morselli sicuramente Vittorio Sereni, Piero Chiara e la sconosciuta Mura».
Dove e quando scrive?
«Dappertutto, finita la mia giornata di lavoro, in macchina, ai semafori con quella diavoleria del telefonino, a letto, in viaggio, in treno, in barca. E poi a casa: il mio amico Fabio Scotto dice che ho un credito nella scrittura verso Dio, perché dal Faido vedo davvero una parte del Paradiso».
Dino Azzalin, «Nel segreto di lei. Storie d’amore e di buio» (Es editore) - Sabato 14 maggio a Varese, alle 18 alla Libreria del Corso, corso Matteotti, con la scrittrice Marta Morotti e il giornalista di «Prealpina» Diego Pisati, l’attrice Elisa Carnelli legge dei brani.