Rapinatore seriale di “massaggiatrici” cinesi arrestato grazie alle indagini svolte dal commissariato di Busto Arsizio. Lo scorso 19 febbraio le pattuglie di via Candiani intervenivano in un appartamento di via Tito Speri, chiamate da una donna cinese che veniva trovata ancora terrorizzata e dolorante. La straniera spiegava di guadagnarsi da vivere praticando massaggi, nel suo appartamento, a uomini che prendevano appuntamento con lei chiamandola a un numero di cellulare postato in un sito web. Poco prima un cliente si era presentato a casa sua, ma aveva subito detto di essere un poliziotto e le aveva mostrato un tesserino simile a quello delle forze dell’ordine e un paio di manette; quindi, improvvisamente, le aveva puntato una pistola alla tempia e un coltello alla gola, sottraendole il telefono e costringendola a consegnare il denaro che aveva in casa. Infine, per impedirle di gridare, l’aveva violentemente colpita con pugni al viso e stretto le mani intorno al collo, fino a farle perdere i sensi. Poi era fuggito.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Busto, partendo dalla telefonata del rapinatore quando si era finto cliente, hanno consentito di giungere all’individuazione di M.A., bulgaro di 31 anni residente in provincia di Catanzaro ma da qualche tempo domiciliato ad Asso (Como). Attraverso l’esame incrociato dei tabulati, si risaliva anche ad un’ulteriore, identica rapina tentata dallo stesso individuo a Brescia.
Gli agenti della squadra investigativa, forti anche del riconoscimento della fotografia da parte delle vittime, si sono recati nel comasco con un decreto di perquisizione. E la ricerca ha fornito le prove necessarie: sequestrate due pistole giocattolo fedeli riproduzioni di armi vere, le chiavi di un paio di manette, un porta tesserino con una placca dell’associazione Nazionale Carabinieri, un coltello a scatto, telefoni cellulari, schede telefoniche, computer e materiale informatico, dall’esame del quale sono emersi abituali contatti con utenze e profili di “massaggiatrici” cinesi tali da far ritenere che il bulgaro sia un rapinatore “seriale”. L’uomo è stato arrestato lunedì 16 in Calabria, dove era fuggito subito dopo la perquisizione della sua casa.