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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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Palio, l’ira del Corvo

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Palio, l’ira del Corvo

Hanno guardato e riguardato il filmato della finale, in ogni singola sequenza e alla fine hanno tradotto in parole scritte tutta l’amarezza di un palio “rovinato”. La reggenza di Sant’Erasmo si affida a un comunicato, ma il suo gran priore Gian Piero Edilio Testa aggiunge a voce: «Il mossiere ha dichiarato oggi ai giornalisti che la mossa era valida e che non solo il fantino ma anche il cavallo non ha capito dove doveva andare. Ecco, adesso abbiamo un mossiere che sussurra ai cavalli, ma il nostro era toscano e non ha capito». E poi c’è un fotogramma in cui si vede il mossiere con in mano la bandiera rossa, quasi sollevata sopra il banco del verrocchio: che stesse invalidando la mossa?

Sant’Erasmo lamenta in ogni caso, per la seconda volta in cinque anni, di essere stata “gravemente danneggiata” dagli errori del mossiere, ruolo ricoperto quest’anno da Massimiliano Narduzzi: «Le prime dimostrazioni del fatto che Narduzzi non era all’altezza del ruolo - scrivono i biancoazzurri nella loro nota ufficiale - si sono avute già nel corso della prima batteria quando il fantino Giuseppe Zedde riceveva un’ammonizione del tutto gratuita e immeritata, in considerazione del fatto che lo stesso aveva per tutto il tempo partecipato attivamente alla mossa e contribuito alla ricerca della posizione affinché si riuscisse a partire in modo valido. L’incompetenza del signor Narduzzi si è palesata in maniera ancora più evidente in finale quando, dopo pochi minuti, confermava la validità di una mossa che nulla di valido aveva. I filmati disponibili dimostrano con assoluta chiarezza, infatti, che in quel momento il fantino di Sant’Erasmo si trovava non solo molto distante dal canape, ma addirittura in posizione parallela allo stesso. Con questo suo gesto inspiegabile e superficiale, Narduzzi ha rovinato un palio che, a dispetto delle pessime condizioni atmosferiche, poteva essere tra i più belli degli ultimi anni, ha rovinato dodici mesi di duro lavoro di una contrada , sopra ogni cosa, ha rovinato l’immagine e la credibilità di una manifestazione che dovrebbe essere tra i fiori all’occhiello della nostra città».

La reggenza di Sant’Erasmo mette infine in evidenza la correttezza dei suoi contradaioli «che hanno reagito con grande dignità, nonostante il grave torto subito, abbandonando composti il campo e lasciandolo ai giusti festeggiamenti della contrada vincitrice, alla quale sono stati rivolti i complimenti e gli applausi che merita».


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