Nelle ultime settimane, complice la pioggia, gli incidenti hanno superato la media, che di per sè risulta abbastanza alta.
Gli svincoli dell’A8 a Busto Arsizio, in collegamento con la superstrada di Malpensa, risultano alquanto pericolosi e periodicamente qualcuno lo sottolinea con forza, sperando in un intervento delle istituzioni competenti. Finora in silenzio sull’argomento.
Giovanni Milan, residente in zona, si è messo al computer e ha elencato tutto quel che non va. «Voglio portare all’attenzione di tutti la insostenibile situazione dello svincolo che conduce all’autostrada verso Milano e Varese e che si incrocia con la superstrada proveniente da Malpensa - scrive alla Prealpina - Ha una conformazione assurda e incomprensibile. Chi proviene da Busto per andare a Varese deve tagliare letteralmente la strada per portarsi a sinistra e così, per andare a Milano, quelli che provengono da Malpensa sulla corsia di sinistra devono dirigersi verso destra e tagliare la strada a loro volta».
Ma i problemi non finiscono qui: «Quelli poi che arrivano da Malpensa provenendo dalla corsia di destra se si dirigono verso Milano devono stare attentissimi all’immissione di chi proviene da Busto e si devono spostare verso il centro della carreggiata. Se devono procedere per Varese, beh non rimane che tagliare la strada a tutti».
Milan parla di situazione «incomprensibile e caotica». E al quadro aggiunge un elemento che effettivamente peggiora parecchio le cose: la velocità di molti automobilisti, in particolare quelli che arrivano dalla superstrada.
«Rimangono pochissimi istanti per cambiare direzione proprio mentre tutti stanno cambiando la loro - commenta - Siamo ormai nell’ordine di parecchi incidenti che si ripetono settimanalmente, alcuni anche molto gravi».
La denuncia è semplice e chiara: «Non mi pare che qualcuno si stia preoccupando della cosa».
Secondo Milan nel resoconto di tre incidenti nello stesso giorno, si è parlato di “giornata nera” della Statale 336. «Ma non si tratta di una fatalità ineluttabile. Si può fare qualcosa» dichiara.
Il lettore ricorda ai politici che «l’incolumità dei cittadini dovrebbe essere la prima preoccupazione di un politico egregio che si candida a condurre il gregge», eppure scarseggiano gli accenni all’argomento nei programmi delle diverse liste in corsa al voto.