Il progetto, ambiziosissimo, resta quello varato nel 2010 dall’imprenditore Vittorio Emanuele Trifone, conosciuto da tutti come Franco: fare dell’ex palazzina degli uffici della Franco Tosi un centro direzionale moderno e innovativo, che possa diventare il biglietto da visita di una città che finalmente svolta verso il terziario avanzato. In più c’è la richiesta del sindaco Alberto Centinaio di ridisegnare piazzale Butti, così da permettere agli autobus di linea di arrivare davanti alla stazione ferroviaria.
Trifone, patron della Stf di Magenta, era scomparso improvvisamente nel 2012 all’età di 75 anni, due anni dopo che l’immobiliare di famiglia aveva comperato da Ansaldo Energia la palazzina e la portineria ricoperta di marmo bianco che si affaccia su piazza Monumento. Un affare da dieci milioni di euro conteso agli indiani di Gammon, allora proprietari della fabbrica simbolo di Legnano e ben consapevoli dei problemi che avrebbe comportato spezzettare la proprietà. Alle prese con i noti problemi industriali e finanziari, gli indiani si erano lasciati scappare l’affare e Trifone aveva preso la palla al balzo. «Intanto ho comprato quello che era in vendita - disse una sera - Per il resto, si vedrà».
Poi la crisi della Tosi era arrivata al dunque, nel 2014 la società era arrivata sull’orlo del fallimento, e alla fine con l’amministrazione straordinaria del commissario Andrea Lolli lo scorso anno è arrivato l’imprenditore Alberto Presezzi.
Per tutto questo tempo il progetto che l’Immobiliare Trifone aveva presentato all’allora giunta di Lorenzo Vitali è rimasto nel cassetto. Gli eredi non hanno mai pensato di abbandonare il sogno del capofamiglia scomparso, ma la crisi del comparto edilizio sconsigliava di mettere in pratica subito un progetto tanto complesso. Al punto che quando qualche mese fa Presezzi si era fatto avanti chiedendo di poter affittare un piano della palazzina uffici, le due società che coabitano in piazza Monumento avevano deciso per una soluzione ponte: per il momento Presezzi sta ristrutturando gli uffici di fianco all’officina, nei 58 mila meri quadrati presi in affitto da Lolli. Poi, quando sarà il momento, Trifone terrà conto anche della esigenze della nuova Tosi.
«Il progetto presentato nel 2011 è confermato - afferma infatti l’Immobiliare -. L’idea è quella di trasformare l’ex palazzo degli uffici in un centro direzionale aperto alla città, che sfruttando la vicinanza alla stazione possa trasformarsi nella porta d’ingresso di Legnano».
Il progetto prevede il completo rifacimento di piazza Butti, con l’abbattimento della recinzione della Tosi e la realizzazione non solo di uffici e negozi, ma anche di una palestra e di un ristorante che renderebbero il centro completamente autonomo. Lo spazio non manca: complessivamente, la proprietà passata di mano nel 2010 copre 20 mila metri quadrati, nel palazzo alto sei piani che una volta ospitava impiegati e dirigenti della Tosi c’è posto per centinaia di uffici.
In questo progetto ci sta anche l’idea della giunta Centinaio di acquisire una parte della proprietà dell’immobiliare per ampliare piazza Butti e realizzare una fermata degli autobus giusto davanti alla stazione. «Abbiamo già incontrato diverse volte il sindaco Centinaio, con il quale c’è piena sintonia - affermano i portavoce della società -. Siamo disponibili ad andare incontro alle esigenze d Palazzo Malinverni, l’obiettivo comune è quello di valorizzare la palazzina, per contribuire a rilanciare il territorio e l’occupazione».