Si è svolto dal 10 al 12 giugno, a Roma, il Giubileo degli ammalati e delle persone disabili. La nostra giornalista Angela Grassi ha avuto la gioia di salutare papa Francesco nel suo ruolo di coordinatrice, per il Nord Italia e la Galilea, del movimento Fede e Luce, fondato da Jean Vanier. Francesco, al termine della messa in cui ha esortato a «non tenere in un recinto, magari dorato, o nelle riserve del pietismo e dell’assistenzialismo malati e disabili, perché non intralcino il ritmo del falso benessere», ha incontrato rappresentanti dei diversi movimenti e associazioni presenti: dal Centro volontari della sofferenza all’Unitalsi. Al papa Fede e Luce, con rappresentanti di Rho, Cesano Boscone, Milano e Ponte Lambro e con gli assistenti don Marco Bove e don Mauro Santoro, ha donato una piccola lanterna realizzata da persone con disabilità intellettiva e il foulard con il simbolo delle comunità sparse in Italia e nel mondo. Francesco ha abbracciato con tenerezza le persone più fragili, entusiaste di questo incontro. Alcuni ragazzi di Fede e Luce hanno animato durante la messa una drammatizzazione del testo evangelico, mentre altri hanno svolto il ruolo di chierichetti: emozioni che non dimenticheranno mai. «Il mondo – ha detto il papa – non diventa migliore perché composto soltanto da persone apparentemente perfette, per non dire “truccate”, ma quando crescono la solidarietà tra gli esseri umani, l’accettazione reciproca e il rispetto». Quindi ha proposto la “terapia del sorriso”: «Quanto amore può sgorgare dal cuore anche solo per un sorriso! Allora la fragilità stessa può diventare conforto e sostegno alla nostra solitudine».
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