«Condannate l’imputato a otto anni di carcere per violenza sessuale»: questa la richiesta del pm Sabrina Ditaranto al processo che vede alla sbarra un sessantenne accusato di aver abusato due volte della figlia, oggi ventitreenne, dodici anni fa, dopo averle fatto assumere dei farmaci che le avrebbero impedito di reagire.
Dopo l’udienza di martedì 14 giugno, in cui hanno parlato davanti al Tribunale presieduto da Cristina Marzagalli anche il legale di parte civile, che ha chiesto condanna e risarcimento, e il difensore dell’imputato, l’avvocato Domenico Folino, che ha chiesto l’assoluzione, il processo si avvia alla fine. Il prossimo 12 luglio sono in programma infatti le repliche delle parti, cui seguiranno camera di consiglio e lettura della sentenza.
L’imputato da sempre sostiene d’essere vittima di un’accusa falsa: «La separazione dalla madre fu conflittuale e si è arrivati a questo».
Articolo completo sulla Prealpina di giovedì 16 giugno.