L’ultima frontiera della truffa è la “cacca di piccione”. Proprio così, non ha limiti la fantasia dei malfattori, che quasi ogni giorno architettano un nuovo stratagemma per turlupinare cittadini creduloni. È quello che si evince dalla nuova “puntata” di “Occhio alle truffe”, servizio di prevenzione dei raggiri ideato dalla questura di Varese.
Individuata la vittima, un imbroglione la segue e, alla prima occasione, gli spruzza sulla giacca e sui capelli un liquido che somiglia ad un escremento di piccione. A questo punto entra in scena un complice, di solito una donna, che avverte la vittima del "regalino" del piccione e con modi gentili si offre di aiutarlo a pulirsi. Così si fa consegnare l'indumento e, aiutata dal primo truffatore che distrae ulteriormente il malcapitato, sfila il portafogli ed ogni altro oggetto di valore che il malcapitato custodisce nella giacca.
Un trucco al quale è facile abboccare, tanto che sono numerose le segnalazioni e le denunce recapitate nelle ultime settimane alle forze dell’ordine. «Voi non cadeteci - l’esortazione della questura - E al minimo dubbio chiamate il 112».