Nuovo sindaco e via al valzer di nomine nelle municipalizzate e nelle società partecipate dal Comune di Varese. Il bando per la presentazione delle candidature è stato firmato giovedì 7 luglio da Davide Galimberti; chi volesse, in possesso dei requisiti, farsi avanti, ha tempo fio al 26 luglio per depositare la richiesta.
In ballo ci sono diversi posti: amministratore unico di Aspem Reti, carica Ciro Calemme (Forza Italia) detiene da otto anni; fino a tre consiglieri d’amministrazione in Aspem Spa, del gruppo A2A, di cui Palazzo Estense controlla il 9,8%; la municipalizzata Avt, col presidente (attualmente Salvatore Leggio) e due consiglieri di amministrazione; un rappresentante nel Consorzio del bacino imbrifero montano del Ticino. Il regolamento comunale stabilisce che tali incarichi vadano in scadenza con la fine del mandato del sindaco che li ha conferiti, salvo che il nuovo primo cittadino non decida di confermarli tacitamente.
Galimberti, espressione del centrosinistra, ha deciso di azzerare i Cda delle municipalizzate e di rivedere le nomine negli altri enti.
È abbastanza comprensibile tenuto conto del cambio di colore politico. C’è però un caso che potrebbe far discutere: il sindaco di Varese nomina infatti, con decreto, anche il presidente e il Cda della Fondazione Molina che gestisce l’istituto geriatrico di viale Borri. E tali nomine, riconducibili all’ex borgomastro Attilio Fontana, non sono contemplate nel bando. Motivo? Confermato per scelta l’attuale assetto dirigenziale, con Christian Campiotti (Udc) presidente?
No, o almeno pare che la questione sia più giuridica che politica. È vero che il sindaco designa il presidente ma la fondazione non è sotto il controllo diretto del Comune, semmai della Regione. E per questo, il Cda del Molina non andrebbe a decadere con la fine del mandato del sindaco ma alla scadenza naturale dell’incarico gestionale.
Questa è comunque un’interpretazione alla quali si oppone l’altra che mette sullo stesso piano Avt, Aspem Reti e via discorrendo, e la Fondazione di viale Borri. Calemme, che per anni ha guidato Aspem Reti, occupandosi delle reti idriche e del complesso con piscine della Schiranna, non solleva polemiche. Riconosce anzi che è una giusta prerogativa del nuovo sindaco quella di nominare i nuovi vertici degli enti a partecipazione comunale.
«Galimberti ha sempre detto di voler nominare persone competenti e preparate. Non è escluso allora che scelga la continuità nei casi dove la gestione è stata buona. Il Molina non è incluso? Non so che dire, chiedetelo al sindaco».
Altri servizi sulla politica varesina sulla Prealpina di venerdì 8 luglio.