Gli stipendi che non arrivano da tre mesi, la proprietà che sembra sparita, l’ufficiale giudiziario che ritorna a intervalli regolari per lo sfratto, l’asta degli immobili - prossimo appuntamento il 25 luglio - che è un grande punto interrogativo. Acque sempre agitate alla clinica La Quiete, davanti alla quale venerdì 8 c’è stato un nuovo presidio dei lavoratori organizzato dalla Funzione Pubblica Cgil Varese. Che ha trasmesso anche un ampio comunicato con il quale si fa il punto della difficile situazione.
«I lavoratori della Quiete, storico polo sanitario del capoluogo, da oltre un anno versano in condizioni sempre più critiche, con pagamenti dapprima a singhiozzo, poi sempre più radi - spiega il sindacato -. Il gestore dell’attività, non si premura in alcun modo di avvisare i dipendenti riguardo ai reiterati ritardi o alle motivazioni dei ritardati pagamenti, mostrando anzi un disinteresse sempre più marcato nei confronti dell’azienda e di chi vi presta servizio. Al momento attuale i dipendenti non percepiscono lo stipendio da tre mesi e non hanno ottenuto dal gruppo frusinate nessuna risposta, se non un silenzio oramai prolungato e a questo punto colpevole ed irrispettoso della dignità delle persone che rappresentano di fatto le unità produttive ed il volto dell’azienda stessa».
Nel corso dell’ultimo anno, falliti tutti i tentativi di contattare la proprietà, i dipendenti si sono rivolti al prefetto di Varese due volte in tre mesi, mentre «il gruppo Sant’Alessandro, proprietario della clinica, si è presentato solo la prima volta rispettando solo parzialmente gli impegni assunti davanti al prefetto, e la seconda volta non si è neanche presentato! Da quel momento nessuno del gruppo si è più presentato a Varese».
«Il giorno 1° luglio 2016 - conclude il comunicato - una delegazione di lavoratori della Clinica con la FP Cgil Varese è stata ricevuta dal sindaco di Varese Davide Galimberti. Il sindaco ha preso a cuore la vicenda e auspica che si possa trovare al più presto una soluzione per i dipendenti e per le loro famiglie. All’incontro era presente anche il segretario della Lega Nord Marco Pinti, a fianco dei lavoratori: porterà il caso Quiete in Consiglio Comunale e Regionale».