Appena nominato assessore, Max Rogora aveva quasi pensato di darci un taglio con Facebook, per evitare di perder tempo in rete concentrandosi invece sui problemi reali. «Invece no, mi sono reso conto quanto il profilo social sia utile», spiega. «Infatti, se ormai il telefonino squilla in continuazione e non riesco a star dietro a tutte le chiamate, la mia pagina diventa invece un punto di ritrovo e di facile raggiungibilità da parte dei cittadini». Nel web, Rogora ha così costruito una sorta di sportello: «Già tante persone, molte delle quali neanche conoscevo, mi hanno fatto pervenire delle segnalazioni di problematiche rispetto a viabilità e sicurezza, che sono le due deleghe di cui mi occupo». Una situazione che ora diventa strategia: «Il profilo è aperto, chi mi scrive riceve una risposta, meglio ancora un sopralluogo appena il comandante ha un minuto per seguirmi sul posto, il tutto per arrivare a una soluzione».
Poi, a dire il vero, Facebook gli serve anche per far politica. «Ma sì, già che ci sono giusto rispondere a chi mi attacca». A tal proposito ci tiene a togliersi qualche sassolino con il Pd, che lo ha preso di mira per le esternazioni contro gli zingari.
«Alla prof Cinzia Berutti dico che all’integrazione ci teniamo tutti e due ma non ci capiamo sul significato. Per me uno zingaro che viene a fare elemosina o un parcheggiatore abusivo non si stanno integrando». Invece al segretario dem Salvatore Vita ricorda che «la Lega ha fatto tanto e la gente continua a votarla, mentre il suo partito crolla e dal governo toglie risorse anche alla polizia locale. Io non sto giocando come insinua, sto rispettando il mandato dei miei elettori».