Una trentina di persone costrette a restare fuori dell’aula consiliare. E verso le ore 19 di martedì 12 luglio, Emanuele Antonelli ha pronunciato il suo giuramento da sindaco di Busto Arsizio, senza dimenticare i genitori e l’invocazione alla Madonna dell’Aiuto «che vegli sulla città».
Poco dopo, la prima votazione per la presidenza del Consiglio comunale: l’ex sindaco Gigi Farioli non è riuscito a imporsi su Livio Pinciroli (Lega Nord), addirittura avanti di due voti (12-10 con l’astensione dei 5 Stelle).
Alla seconda votazione, colpo di scena: Farioli s’è ritrovato di nuovo a quota 10, seguito però da Valerio Mariani (centrosinistra) con 8 e da Pinciroli con 6.
A questo punto, sospensione del Consiglio e riunione di maggioranza per invitare i leghisti dissidenti su Farioli a rivedere le proprie posizioni alla tornata di ballottaggio.
Al terzo scrutinio, il colpo di scena: Farioli, che puntava a presiedere l'assemblea forte delle oltre mille preferenze ricevute dai bustesi in occasione del voto comunale, si è fermato ancora a quota 10, mentre parte dei voti della maggioranza sono evidentemente confluti su Mariani, che ha ottenuto 11 voti ed è quindi stato eletto a sorpresa numero 1 del Consiglio comunale. La carica istituzionale è andata quindi a un esponente delle minoranze, con evidenti malumori nella compagine del centrodestra, dal primo cittadino che ha incassato la prima sconfitta (nonostante il grande risultato elettorale ottenuto, con la nomina al primo turno) allo stesso Farioli che ha abbandonato Palazzo Gilardoni. E c'è già chi ipotizza una crisi di giunta dopo una sola seduta consiliare.
Ampio servizio sulla Prealpina di mercoledì 13 luglio.