Il giorno dopo la manifestazione della comunità del Bangladesh in memoria delle vittime degli attentati a Dacca, è tempo di bilanci. Soprattutto politici. O meglio: di assenza politica.
Il vuoto lasciato dalle istituzioni fa rumore, ma in nessun caso si tratta di scelte di assenza voluta: mero accadimento.
È questo il motivo della mancanza di rappresentanti del Partito democratico: «Non sono arrivati inviti ufficiali, lo abbiamo scoperto dai giornali», spiega la consigliera Margheita Silvestrini.
«Siamo soltanto in quattro, alcuni in vacanza e altri con impegni lavorativi. Per questo non siamo riusciti a organizzarci per poter andare».
Nessun giudizio verso l’assenza della maggioranza, ma è difficile fare un confronto. Infatti: «Noi siamo 4, mentre loro 24. C’erano più possibilità di farcela. Ero comunque vicina con il pensiero e la volontà ai manifestanti, tra i quali c’era una mia amica che mi ha aggiornato».
La speranza è che il dialogo possa essere costruttivo, senza la rabbia dei social.
«La società si sta imbruttendo, si va verso un impoverimento se non azzeramento del discorso quando si parla di queste cose sui social», sottolinea l’ex assessore ai Servizi sociali.
«Si perde l’umanità, serve quasi che si riscopra un nuovo umanesimo».
Mancava l’opposizione, ma anche la maggioranza. Nessuno dei consiglieri di Forza Italia era presente. «Sono state fatte altre scelte a titolo personale», spiega il vicesindaco Moreno Carù, che è anche vertice del circolo cittadino di FI.
«Qualunque manifestazione di condanna è un messaggio da condividere e deve essere così sempre. Io sono cristiano cattolico e vorrei sperare che ogni atto di terrorismo non c’entri nulla con la religione. Ma prendo atto, come fanno milioni di persone, che in questo momento tali atti di violenza siano di matrice islamica. I messaggi di pace sono importanti».
Messaggi chiari, come quelli mandati al sindaco leghista Andrea Cassani, atteso, ma non presente. Come tutti il resto della coalizione di centrodestra. Il primo cittadino non fornisce spiegazioni, tuttavia si informa sulla presenza di donne e, una volta ottenuta risposta positiva, si rincuora: «Tutte le manifestazioni contro il terrorismo sono giuste. È importante che anche gli islamici partecipino a questi cortei. Speriamo che in futuro lo facciano tutti e non soltanto i bengalesi».
In realtà, qualcuno del nuovo consiglio comunale era presente: Rocco Longobardi (La Nostra Gallarate 9.9), ha assistito alla parte finale.
«Gli è stato chiesto di portare nel corteo anche le donne e lo hanno fatto», rimarca.
«Gli è stato chiesto di non salire sul sagrato della chiesa e hanno fatto anche questo. Gli è stato chiesto di prendere le distanze da questo tipo di terrorismo e non si sono tirati indietro. Io credo nell’integrazione con i cittadini stranieri residenti a Gallarate».